Microsoft anticipa lo scopo delle varie leggi in discussione in vari paesi, annunciato 11 principi che garantiscono la massima libertà e trasparenza per gli app store. L’azienda di Redmond promette di non imporre nessun vincolo agli sviluppatori, consentendo l’uso di sistemi di pagamento alternativi. Ci sono tuttavia alcune temporanee limitazioni per i giochi.
Open App Store Principles
Gli Open App Store Principles si applicano al Microsoft Store su Windows e al marketplace di prossima generazione che verrà sviluppato per i giochi. Microsoft spiega che questi principi rispettano le regole che sono state introdotte o che verranno introdotte in molti paesi per promuovere la concorrenza, tra cui il Digital Markets Act in Europa e l’Open App Markets Act negli Stati Uniti.
Gli 11 principi sono suddivisi in quattro categorie. La prima riguarda qualità, sicurezza e privacy. Tutti gli sviluppatori possono accedere agli app store se rispettano gli standard di qualità e sicurezza. Microsoft garantisce la massima protezione per gli utenti e il rispetto della loro privacy.
Seconda e terza categoria includono i principi su responsabilità, equità e trasparenza. Microsoft promette di non usare nessun dato non pubblico per competere con gli sviluppatori, di non dare preferenze alle sue app rispetto a quelle di terze parti e di essere trasparente sull’applicazione delle regole per promozione e marketing.
Gli ultimi quattro principi riguardano le scelte degli sviluppatori. Microsoft non imporrà il suo sistema di pagamento in-app, non penalizzerà gli sviluppatori che useranno un sistema di pagamento alternativo e non impedirà agli sviluppatori di contattare gli utenti per informarli di prezzi più favorevoli.
L’azienda di Redmond ha inoltre elencato i principi già applicati in Windows 11. Gli sviluppatori possono distribuire le app attraverso il Microsoft Store, store di terze parti o sideloading. Il nuovo negozio digitale supporta anche le app Android tramite Amazon Appstore.
Microsoft sottolinea che i quattro principi relativi alle scelte degli sviluppatori non si applicano ai giochi, ma verranno estese anche ai giochi con l’arrivo del marketplace di prossima generazione. Le leggi attualmente in discussione non sono state scritte per le console, in quanto questi dispositivi sono venduti in perdita. I costi vengono recuperati attraverso i profitti ottenuti dallo store.
Nel comunicato viene infine confermato che l’acquisizione di Activision Blizzard non avrà nessuna conseguenza per Sony. Call of Duty e altri popolari titoli saranno sempre disponibili sulla PlayStation, anche dopo la scadenza dell’attuale accordo tra Activision e Sony. Lo stesso vale per Nintendo. Ciò dovrebbe portare all’approvazione della transazione da parte delle autorità antitrust.