Microsoft si muove ancora una volta contro una botnet di PC “zombificati”, un network malevolo meglio noto come Sirefef o “ZeroAccess” e capace di far incassare agli ignoti cyber-criminali ricavi per qualche milione di dollari al mese.
L’unità contro il “crimine digitale” di Redmond ha annunciato di aver condotto l’operazione contro ZeroAccess in congiunzione con lo European Cybercrime Centre (EC3) dell’Europol, l’FBI e “leader tecnologici” come A10 Networks e altri, denunciando gli anonimi responsabili e prendendo il controllo di 49 nomi di dominio e 18 indirizzi IP riconducibili alla botnet.
Un malware particolarmente sofisticato e progettato per modificare i risultati delle ricerche online degli utenti, quello di ZeroAccess, con un guadagno stimato di 2,7 milioni di dollari al mese proveniente dalla pubblicità visualizzata nei succitati risultati online modificati ad arte dal codice malevolo.
A causa della complessità della minaccia, avverte Microsoft, è improbabile che “tutte le tracce” di ZeroAccess possano essere eliminate dalla sera alla mattina. L’impatto tecnologico e legale dell’operazione dovrebbe a ogni modo interrompere in maniera significativa l’attività della botnet, sostiene Microsoft, mentre per i quasi 2 milioni di PC infetti dal malware – 800mila dei quali attivi ogni giorno – il problema resta e va risolto in locale.
Alfonso Maruccia