La scena si svolge in un qualsiasi ufficio, di un qualsiasi paese. È il 2016 e un accaldato Steve Ballmer urla e strepita per tutta la sala, facendo l’ormai classica monkey dance , urlando con occhi spiritati e la camicia madida di sudore. Pur non essendo lì: Ballmer è un ologramma . Tutto questo, tenendo conto che il 2016 è un anno indicativo utile solo ai fini della narrazione, potrebbe essere realtà molto presto, dal momento che l’azienda di Redmond ha appena depositato un brevetto relativo ad una tecnologia in grado di generare immagini olografiche.
Il brevetto , depositato sotto il nome di Virtual Office Devices , seppur avaro di dettagli a livello di hardware e software descrive la tecnologia come un sistema in grado di facilitare la comunicazione utilizzando rappresentazioni olografiche. Il tutto grazie ad una piattaforma in grado di immagazzinare ed elaborare in tempo reale i dati della conferenza e di generare l’immagine olografica dell’utente, che potrà partecipare a meeting e conferenze stando davanti ad un proiettore.
Al momento, comunque, in molti sembrano essere scettici sull’esito del progetto, così come sulla tecnologia in sé: nonostante ciò, le immagini olografiche sembrano essere al centro dell’immaginario di molti enti che operano nel settore della ricerca tecnologica, tra cui anche l’Esercito statunitense. Gli ologrammi sono stati menzionati spesso nei recenti summit volti a capire quali e quante tecnologie aiuteranno i soldati sia durante la battaglia, che nei momenti più tranquilli. Come esempio , si è pensato di ricorrere agli ologrammi per generare effetti ottici utili a far credere all’avversario di trovarsi davanti ad un numero nettamente superiore di soldati, mentre sempre agli ologrammi si pensa per creare una tecnologia in grado di far comunicare soldati operanti lontani da casa con i propri familiari.
Comunque, il sistema ideato da Microsoft dovrebbe essere pensato per operare negli uffici, quindi utile per meeting aziendali a distanza. Tralasciando le miriadi di ologrammi visti al cinema, un dato interessante circa la fattibilità di una tecnologia simile è dato dall’esperimento fatto dalla CNN, che in periodo di elezioni ha intervistato l’ologramma di Will.I.Am, componente dei Black Eyed Peas schieratosi a favore dell’elezione di Barack Obama. Come rivelato dal commentatore, per realizzare l’immagine olografica dell’artista statunitense sono state necessarie 44 videocamere ed un set di 20 computer all’opera. In tal senso, ci si aspetta che la tecnologia di Microsoft offra soluzioni meno impegnative e più economiche se davvero la si intende utilizzare per le conference call in ufficio.
Vincenzo Gentile