Naturalmente le speranze sono alte e le capacità tutte da dimostrare. Ma non si potrà negare a Microsoft, comunque vada, di averci provato: Windows Phone 7, Kinect, Internet Explorer 9 sono i prodotti più chiacchierati di BigM al momento: a ragione, visto che rappresentano la punta di diamante (o la testa di ponte, a seconda dei punti di vista) dell’offerta dell’azienda statunitense. Provati, mostrano un nuovo approccio di Redmond all’interfaccia e all’esperienza utente, con una vocazione a distinguersi più che a replicare il lavoro altrui. Il risultato, bisogna dirlo, è senz’altro interessante: peccato che un neo, piccolo ma persistente, rovini un po’ la festa.
Nella consueta demo/roadshow alle porte dell’autunno, a un passo da Porta Pia (location non scelta a caso, visto che è il 20 di settembre?), ci sono in mostra i gioielli della corona : Windows Phone 7 si è ritagliato uno spazietto a sé, e tutto quanto detto e immaginato guardando le foto dell’interfaccia va riletto e rivisto alla luce della prova sul campo. Su un device assolutamente non definitivo (l’hardware, viene precisato, non è quello finale: che, promettono, sarà migliore), l’interfaccia di Windows Phone 7 colpisce per la sua essenzialità . Il paradigma delle “mattonelle” impiegato è semplice da usare, comprensibile, e molto fluido nel funzionamento.
Contrariamente a quanto si era visto con Windows Mobile 6.5 , comparso tardivamente e prematuramente scomparso dai radar, la strada intrapresa è la semplificazione: look&feel, ovvero interfaccia, che sarà identico su tutti i terminali (fatte salve alcune personalizzazioni OEM che non influiranno tuttavia nell’equilibrio complessivo), grande pulizia e caratteri grandi e leggibili. C’è Office con la sua icona, Xbox Live con il logo straconosciuto, la rubrica dei contatti si integra facilmente e con naturalezza con quella di Facebook o Live. Ben realizzata l’applicazione delle mappe, quelle di Bing ovviamente, interessante (per quel poco che si è potuto provare) Internet Explorer Mobile: per quest’ultimo voci ufficiose danno pure in uscita il plugin Flash , ma deciderà Adobe come e quando.
Il marketplace non è ancora disponibile in versione definitiva, ma i rappresentanti di BigM assicurano che al lancio (entro Natale, con terminali di diversi OEM) ci saranno titoli interessanti di parecchie software house. Quello che però davvero colpisce di WP7 è la mancanza di riferimenti alle esperienze altrui: nessun tentativo di scimmiottare iOS o Android , Microsoft prova (e fa bene a farlo) ad andare per la sua strada, puntando su quanto di buono aveva fatto vedere ad esempio col software Zune (l’interfaccia di Phone 7 ricorda parecchio quell’impostazione grafica). Se questo incontrerà il favore del pubblico si vedrà, ma di certo BigM ha voluto resettare la sua alterna esperienza mobile con una nuova release che appare già matura anche se vista unicamente in beta.
Tra le principali novità di WP7 c’è comunque il sistema di autenticazione: nel senso che ora il proprio account Live diventa il centro di tutta l’attività (ivi compreso l’accesso al marketplace, come già accade similmente su iOS e Android), fatta salva la possibilità di farne a meno. Se si decide, tuttavia, di registrarsi o di utilizzare la propria utenza Live si può gestire in parallelo alla propria giornata lavorativa anche la propria vita privata, con una chiara e netta distinzione tra le due ma una profonda integrazione dei servizi. Occorre ribadirlo: l’approccio pare convincente, proseguendo su questa strada potrebbero accadere cose interessanti, visto che Windows Phone potrebbe tranquillamente ritargliarsi il suo spazio rivolgendosi a una clientela differente da quella iPhone o Android.
Interessante, infine, l’annuncio dell’allargamento del programma Zune Pass anche all’Italia. Anche se per il momento non ha raggiunto i numeri della concorrenza (iTunes e Amazon in testa), Zune si è guadagnato una certa fama per la qualità dell’esperienza utente. Da giocarsi Microsoft ha il programma di sottoscrizione mensile, a 9,90 euro, che permette download illimitati e streaming : inoltre, l’annuncio parla anche di video (e, par di capire, non di soli video musicali si tratta, ma ci sono anche film e telefilm ). Mancando reali alternative di questo tipo sul mercato nostrano, visto che Apple per il momento si limita a coprire alcune nazioni europee (Germania, UK, Francia) e il Nordamerica, un solo negozio digitale per i contenuti potrebbe riscuotere un certo successo e giocare un certo appeal sui potenziali acquirenti. Di pari passo con la “rivoluzione” dell’autenticazione prospettata per Windows Phone, il 30 settembre debutterà ufficialmente anche la nuova suite Live fin qui vista solo in beta. Anche in questo caso, l’interfaccia si allontana da quella tradizionale (sparisce il Sans Serif!) e punta dritta verso Zune: Hotmail si integra a Facebook, YouTube e parecchie altri servizi web, con tanto di video e foto mostrate in appositi player nel testo delle email; Live Messenger diventa l’hub della propria vita sociale (si può postare su Facebook mentre si guarda un video su YouTube ecc); SkyDrive, il sistema di storage nella cloud di Microsoft, diventa un serbatoio in cui infilare ogni tipo di file e da cui attingere anche mentre si chatta; Office Live permette di collaborare e lavorare praticamente da dentro la casella di posta, dentro il browser. Migliorati anche sistemi antispam e di sicurezza (ivi compresi i token per collegarsi da computer pubblici), così come la creazione guidata di nuove regole per filtrare la posta in arrivo.
Anche in questo caso, l’approccio differisce da quello dei concorrenti (assomiglia più a quello Apple volendo essere pignoli), e non è un male: Microsoft ha riconosciuto che esiste ben altro sul web oltre i suoi servizi, vedi alla voce Flickr o YouTube, e ha deciso di collaborare con le altre entità per permettere a chi desidera usare i suoi strumenti di accedere facilmente e con naturalezza a tutto quello che c’è in giro e che attraversa la propria vita social. Se si preferisce il browser c’è IE, se si gradisce un hub – quale è oramai – Windows Live Messenger è a disposizione.
Stesso discorso vale per Internet Explorer : invece di rincorrere, Microsoft tenta di proporre. Qui, in verità, si intercetta l’unica esitazione verso il passato: tra le novità di IE9 c’è la possibilità di saltare completamente i Preferiti (bookmark, o segnalibri che dir si voglia) e aggiungere nella barra di avvio un collegamento ai propri siti favoriti; che, se includono certi meta-tag particolari, permettono pure di personalizzare il menù contestuale richiamabile cliccando col tasto destro (e di codice “non standard” non è che se ne sentisse la mancanza). A ogni modo, sembra questo un peccato veniale: l’interfaccia è stata ripulita e semplificata, la privacy pare uno dei punti cardine (es: si possono disabilitare on-the-fly i suggerimenti automatici), la compatibilità con HTML5 e gli altri standard presenti e futuri pare essere diventata una priorità, la velocità (di caricamento, esecuzione, elaborazione) un vanto.
Infine c’è Kinect, anche noto con il nome in codice Natal . Arriverà in autunno (esce a novembre, in tempo per finire nelle letterine a Babbo Natale), e sarà in vendita con console Xbox 360 e giochi che sfruttano la nuova interfaccia a un prezzo allineato a quello della concorrenza. Kinect è divertente anche se è solo all’inizio, pare fatto apposta per essere giocato alla sera con gli amici, sono già previste interfacce naturali anche per i video che si avvieranno e fermeranno con un gesto della mano: per il momento i titoli saranno prettamente da casual gaming , ma ovviamente in futuro le cose cambieranno (e arriveranno pure controlli vocali, a riprova dell’interesse di Microsoft per questo approccio).
A voler essere pignoli, Kinect come molti altri prodotti sviluppati a Redmond soffre al momento di un solo difetto: il ritardo , ritardo con cui raggiunge il mercato rispetto alla Wii (che ha stravolto gli equilibri del settore), anche se ce la fa a far pari con PlayStation Move . IE9, allo stesso modo, è interessante, anche se si incammina su una strada che Firefox, Safari e Chrome (Opera fa un po’ storia a sé) hanno iniziato a percorrere ormai una generazione fa. Lo stesso dicasi per Windows Phone, che finalmente si rimette al passo.
Dire che sia tardi sarebbe da indovini: di certo sia per i browser, che per gli smartphone, così come per le console, è stato perso il vantaggio iniziale. Zune, invece, potrebbe anche guadagnare un po’ di terreno su alcuni mercati dove la concorrenza non è (ancora) agguerrita. A Steve Ballmer, e ai suoi collaboratori, tocca comunque tentare di riguadagnare la posizione centrale (sul piano dell’attenzione mediatica) che BigM aveva fino a pochi anni fa: con i mezzi di cui dispone Microsoft , economici, di marketing e di R&D, non dovrebbe essere una sfida impossibile.
Luca Annunziata