Portland (USA) – Microsoft folgorata sulla via di Sun Tzu ? Il colosso del software sembra pronto a cercare l’amicizia dei nemici che non si possono battere: ha espresso l’intenzione di sottoporre le proprie licenze Shared Source all’Open Source Initiative ( OSI ), celebre organizzazione non profit preposta alla certificazione delle licenze che rispettano la definizione di Open Source .
L’iniziativa, annunciata alla O ‘Reilly Open Source Convention ( OSCON ) 2007, è di quelle storiche: l’eventuale sì di OSI farebbe infatti delle applicazioni Shared Source, o per lo meno di una loro parte, software open source in tutto e per tutto .
Le licenze Shared Source che Microsoft presenterà ad OSI sono due: la Microsoft Permissive License ( Ms-PL ), che consente la ridistribuzione di codice derivato per scopi commerciali e non commerciali, e la Microsoft Community License ( Ms-CL ), che similmente alla GPL consente la distribuzione del codice derivato a patto che questo venga ripubblicato sotto la Ms-CL.
A fianco di queste esistono altre due licenze, la Microsoft Limited Permissive License ( Ms-LPL ) e la Microsoft Reference License ( Ms-RL ) che, pur appartenendo alla famiglia Shared Source, vìolano palesemente i principi basilari del modello open source: la prima restringe l’utilizzo del software alla sola piattaforma Windows, mentre la seconda proibisce ogni modifica al codice.
Wikipedia ricorda che nel dicembre del 2005 la licenza Ms-CL fu già posta all’attenzione di OSI da parte dello sviluppatore indipendente John Cowan: OSI chiese a Microsoft l’approvazione per procedere al vaglio della sua licenza, ma BigM rispose che necessitava di tempo per valutare a fondo la decisione.
Una decisione arrivata ad un anno e mezzo di distanza da quel primo tentativo, ed oggi accolta positivamente da diversi esponenti dell’Open Source: tra questi, secondo PCWorld.com , vi sono Tim O ‘Reilly, CEO dell’omonima casa editrice, Matt Asay, membro del consiglio di amministrazione di OSI, e Zack Urlocker, vice presidente al marketing di MySQL AB.
In questo post Jon Rosemberg, membro dello staff dell’Open Source Software Lab di Microsoft, ammette che l’open source di Microsoft e quello di OSI non appartengono alla stessa razza , tuttavia egli ritiene che queste due realtà, per continuare a crescere e soddisfare le esigenze dei clienti, debbano trovare un solido punto d’incontro. Rosemberg non nasconde il fatto che i manager informatici e gli sviluppatori chiedono con sempre maggiore insistenza l’interoperabilità tra Windows e Linux, questo nella prospettiva di poter liberamente scegliere tra una piattaforma e l’altra. In risposta a queste richieste BigM ha varato diverse iniziative, tra le quali il portale CodePlex per l’hosting di progetti Shared Source (ad oggi circa 650) e open source.
Sembrano passati secoli da quando il CEO di Microsoft, Steve Ballmer, etichettava Linux come “un cancro”, ma se è vero che in questi anni il colosso di Redmond ha mitigato le sue posizioni, è altrettanto verso che verso la licenza GPL conserva una chiusura totale : la dimostrazione arriva dalle recenti modifiche agli accordi con Novell e Linspire tesi a dribblare i paletti posti da Free Software Foundation nella terza revisione della GPL .