Tu usi il mio motore di ricerca per gli acquisti online, e io ti pago. È questo il concetto alla base del Cashback Program, lanciato a maggio da Microsoft per far guadagnare nuove quote di mercato al proprio search engine . Ora da Redmond annunciano di voler alzare la posta: i rimborsi per chi acquista con Live Search saranno istantanei. Ma intanto, al primo giorno di shopping natalizio il sistema va in tilt.
La nuova versione del Cashback Program (CP) mantiene inalterata la filosofia di fondo del progetto: viene reso un corrispettivo in denaro a tutti gli utenti che completano i loro acquisti online usando Live Search per la ricerca. A cambiare, invece, sono le tempistiche di rimborso: mentre prima i pagamenti avvenivano secondo la formula “a 60 giorni”, adesso l’accredito viene perfezionato in pochi secondi, con un versamento sull’account PayPal dell’acquirente.
Il nuovo sistema, limitato finora ai soli acquisti effettuati su eBay, risponde all’esigenza di Microsoft di conquistare nuovo terreno nel settore delle ricerche Internet, dove la concorrenza continua a sopravanzarla largamente. Ma il CP non sembra finora aver dato i risultati sperati. Infatti, a dispetto dei recenti annunci dell’azienda di Redmond sul successo del programma, i dati di traffico continuano a penalizzarla. La più recente rilevazione ComScore, relativa al mese di ottobre, mostra un nuovo arretramento di Live Search, che perde lo 0,6% di mercato rispetto alle rilevazioni operate prima del lancio del Cashback Program, a fronte di una crescita del 2,4% per Google, e di una sostanziale tenuta della stessa Yahoo.
E a peggiorare la situazione è intervenuta adesso anche una clamorosa defaillance tecnologica. Lo scorso 28 novembre, giorno immediatamente successivo al Thanksgiving Day, iniziava ufficialmente negli Stati Uniti la stagione degli acquisti natalizi. E, per approfittare dell’occasione, Microsoft aveva reso ancor più generosa l’offerta del CP, offrendo un rimborso del 40% a tutti coloro che avessero acquistato prodotti Hewlett Packard attraverso LiveSearch.
Inaspettatamente, come riportato dal Seattle Tech Report , il server che doveva gestire le richieste legate al programma CB è presto collassato sotto il peso di un numero eccessivo di query restando indisponibile per larga parte della giornata di shopping. Facendo inferocire i clienti e sorridere i concorrenti di Microsoft.
Cosa sarà adesso del Cashback Program? Ancora non si sa se la gaffe dello scorso venerdì (un vero e proprio venerdì nero ) porterà ad un abbandono definitivo del progetto. Quel che è certo, come ribadito nell’occasione anche da PCWorld è che per fidelizzare i clienti sul lungo periodo non bastano facili incentivi: ci vogliono prodotti di qualità. E magari server funzionanti.
Giovanni Arata