Tanto (e tanti) tuonarono sull’ultima vulnerabilità zero-day di Internet Explorer che piovve una patch fuori-ciclo, con Microsoft costretta a rilasciare l’aggiornamento anche per Windows XP. Un sistema operativo il cui supporto sarebbe teoricamente dovuto terminare lo scorso 8 aprile .
La falla che ha scomodato i governi di mezzo mondo – tutti concordi nel consigliare agli utenti di usare un browser alternativo a IE – è stata chiusa con il bollettino di sicurezza MS14-021 , un aggiornamento che riguarda tutte le versioni di Internet Explorer supportate (dalla 6 alla 11) su OS Windows recenti (Windows Vista, 7, 8) e meno recenti (XP).
Microsoft prova a giustificare la decisione di rilasciare l’update anche per Windows XP parlando di una misura una tantum dovuta alla “prossimità” della scoperta del baco con la fine del supporto esteso per il vetusto NT 5.1 (ovviamente aggiornato al Service Pack 3), nondimeno la scelta della corporation ha alimentato nuove polemiche sulla questione “supporto a Windows XP sì o no”.
Tra chi si è esercitato nelle suddette polemiche c’è chi considera la mossa di Microsoft una scelta sbagliata , perché nei prossimi mesi e anni ci sarà sempre una nuova “emergenza” nel codice di XP per cui verranno richieste nuove patch ufficiali da autorità governative, amministratori di sistema e utenti molto interessati a rimandare quanto più è possibile la sostituzione di un già OS vecchio di 13 anni.
A complicare ulteriormente le cose contribuiscono gli ultimi dati sulla popolarità dei sistemi operativi Microsoft, con Windows XP che cala molto poco nonostante la fine del supporto ad aprile. Di questo passo ci vorranno anni per relegare XP a una nicchia di utenti “allergici all’upgrade”.
Alfonso Maruccia