La recente entrata in vigore di una pratica simile alla class action statunitense nel corpus legislativo italiano ha dato il via alla prima formalizzazione di un provvedimento del genere da parte di ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori). Il bersaglio indicato negli atti nel Giudice di Pace di Firenze, a seguito di un processo pilota iniziato nel 2005 e conclusosi positivamente per i consumatori pochi giorni fa, è Microsoft.
L’azienda di Redmond, attraverso gli accordi stipulati con i produttori OEM per vendere macchine con Windows preinstallato , non consentirebbe al consumatore di effettuare una libera scelta rispetto al sistema operativo da far girare sul computer nuovo: storia già sentita all’ estero ma che per la prima volta trova un corrispettivo italiano.
Nonostante un portavoce di Microsoft abbia ricordato che “i consumatori sono liberi di acquistare computer con sistemi operativi diversi da Windows”, l’azione di ADUC appare indirizzata verso il raccoglimento di quanti più sostenitori possibile che abbiano acquistato un PC da privati senza però avere accettato il contratto di licenza del sistema operativo.
Giorgio Pontico