Fin da quando ormai sei anni fa Steve Ballmer ha lasciato la guida di Microsoft nelle mani di Satya Nadella è stata chiara l’intenzione di puntare in direzione del cloud, potenziando via via l’offerta legata ad Azure e ai servizi: mai scelta fu più azzeccata, come testimoniano per l’ennesima volta i più recenti dati finanziari della società.
Microsoft: sempre più cloud, ma Windows scivola
I numeri sono quelli del FY21 Q1, l’ultima trimestrale resa nota nei giorni scorsi dal gruppo (conclusa il 30 settembre): entrate per 37,2 miliardi di dollari in crescita del 12%, utile operativo pari a 15,9 miliardi di dollari con un balzo del 25% e netto da 13,9 miliardi di dollari in aumento del 30%. Insomma, le casse di Redmond sono più in salute che mai.
Il trend è stato palesemente spinto dalle dinamiche innescate dalla crisi sanitaria e dalla conseguente massiccia adozione su larga scala di nuove abitudini, anche in ambito professionale, con la corsa allo smart working e all’utilizzo di strumenti per la collaborazione da remoto: tra questi Teams, arrivato a 115 milioni di utenti attivi su base giornaliera (in aprile erano 75 milioni). Nel dettaglio si è registrato un +22% per prodotti server e servizi cloud, con Azure volato a +48%.
Bene anche l’ecosistema Xbox con un +30% generato da contenuti e servizi, così come la linea Surface con il suo +37%. Non solo luci però, c’è qualche ombra. In particolare per quanto concerne il business delle licenze legate a Windows, a -5%. Giù anche le entrate derivanti dall’advertising connesso a Bing che al netto delle spese per l’acquisizione del traffico hanno chiuso il trimestre con un -10%.