Bangalore (India) – In una contesa all’ultimo bit Microsoft l’ha spuntata sui promotori dell’open source ed ha stretto un importante accordo che lancerà i suoi prodotti nelle infrastrutture informatiche pubbliche di una zona assai vitale dell’India, la regione di Bangalore.
Le autorità di Karnataka, considerata il fulcro della fiorente industria indiana della tecnologia, hanno firmato un’intesa che porterà entro breve tempo le piattaforme e i software di Microsoft nella pubblica amministrazione, per i servizi al cittadino e le pubbliche utilità.
Il progetto di e-Government prevede il rilascio nel corso dell’anno prossimo di tutta una serie di nuovi servizi. “Inizialmente – ha spiegato ai reporter Rahiv Chawla, a capo della divisione e-gov di Karnataka – contiamo di mettere in linea 24 servizi e poi via via tutti gli altri”.
Una delle ragioni fondanti del successo del big di Redmond nell’importante commessa indiana è stata la riduzione dei prezzi delle licenze sul software. Queste sono infatti fornite alla società privata che si occupa materialmente della messa in linea dei progetti di e-gov con il 45 per cento di sconto sui listini.
Un altro motivo, secondo lo stesso Chawla, è il fatto che i software Microsoft “sono piuttosto conosciuti anche nei centri più piccoli. Quando l’open source sarà così popolare, non avremo alcun problema ad adottarlo”. Una battuta indirizzata ai promotori del software libero, secondo i quali i programmi proprietari non garantiscono interoperabilità né vero controllo a chi li acquista.
Ad ogni modo, Microsoft fornirà le infrastrutture informatiche necessarie ai 15 centri di servizio al cittadino che apriranno a Bangalore, i primi di una serie di 2mila centri che entro due anni dovrebbero essere attivati nella regione. Luoghi nei quali sarà possibile non solo accedere ad Internet ma anche sfruttare le novità tecnologiche per richiedere più facilmente passaporti ed esperire altre pratiche burocratiche, pagare le bollette, effettuare operazioni bancarie e via dicendo.