Microsoft ha divulgato i risultati finanziari dell’ultimo trimestre fiscale: e sono dati, per la prima volta da quando è quotata in Borsa, in rosso .
In realtà Redmond aveva già preannunciato che avrebbe registrato a bilancio una cifra negativa pari a 6,2 miliardi di dollari, conseguenza dell’acquisto per 6,3 miliardi nel 2007 del servizio di advertising online aQuantive. Si tratta di un’operazione che alla prova dei fatti si è dimostrata fallimentare: avrebbe dovuto rappresentare uno strumento per recuperare terreno nel settore rispetto a Google, ma nonostante la spesa la divisione pubblicità online è rimasta del tutto marginale e pari appena al 4 per cento del suo fatturato annuo.
Soprattutto a causa di questa spesa consistente e senza ritorni all’altezza, Microsoft ha registrato nell’ultima trimestrale una perdita di 492 milioni di dollari , pari a 6 centesimi ad azione, nonostante un fatturato cresciuto di 4 punti percentuali e che ha chiuso a 18,06 miliardi di dollari .
In vista, d’altronde, c’è la nuova versione del suo sistema operativo: le aspettative degli osservatori quindi non sono pessimiste, e sono in pochi quelli che paventano terremoti e tragedie all’orizzonte. Secondo gli analisti cambierà tutto nel prosieguo dell’anno, quando non ci saranno investimenti sbagliati da mettere a bilancio e quando i contratti di lunga durata andranno a buon fine con le aziende che fanno upgrade: gli introiti derivanti dalle vendite di contratti di lunga durata, in particolare, sono cresciuti del 14 per cento.
Quest’ultimo fattore e l’ uscita di Windows 8 dovrebbero in particolare permettere, secondo le previsioni di Microsoft, alla divisione legata al sistema operativo di tornare “in linea con il mercato dei PC”, e quindi di raggiungere un sostanziale pareggio che significa recuperare rispetto ai numeri recenti che la vedevano in calo.
In attesa di tutto questo, a trainare le performance di Redmond sono ancora il pacchetto Office e le licenze Windows nella versione server. Per questo gli investitori non si sono fatti scoraggiare e nonostante il rosso le azioni sono salite del 2,4 per cento, fino a raggiungere 31,39 dollari.
Claudio Tamburrino