Microsoft ha deciso di mancare il mese di febbraio nella consueta distribuzione di aggiornamenti per i suoi prodotti software, ma a una settimana dalla comunicazione – a suo modo storica – lo scenario delle vulnerabilità di sicurezza su ambienti Windows continua a riservare sorprese poco piacevoli. Al punto da costringere Redmond a rilasciare almeno una patch, per evitare una possibile epidemia di exploit e malware assortiti.
Il magrissimo bollettino di sicurezza di febbraio 2017 include un aggiornamento per il Flash Player di Adobe , componente “esterno” al parco software prodotto dal colosso statunitense ma comunque ben integrato in Windows e sempre disponibile per l’esecuzione sui browser Internet Explorer o Edge. La patch risolve una serie di vulnerabilità definite “critiche” che potrebbero portare all’esecuzione di codice malevolo da remoto, comunica Microsoft, e riguarda tutte le edizioni supportate di Windows dalla 8.1 in avanti.
Gli amministratori di sistema dovranno per ora accontentarsi dell’aggiornamento KB4010250, ma faranno altresì bene a prestare attenzione a possibili nuovi attacchi viste la presenza di una vulnerabilità nel componente SMB ( Server Message Block ) di Windows e il rischio di attacchi DoS condotti da remoto. Il bug in SMB è noto dall’inizio di febbraio, e in molti erano in attesa del Patch Day/Patch Tuesday proprio per la possibile soluzione del problema da parte di Microsoft.
Un’altra falla di cui Redmond era a conoscenze l’ aveva già resa nota Google , dopo aver messo alla prova una patch rilasciata in precedenza (MS16-074, giugno 2016) e aver scoperto che la libreria grafica gdi32.dll era ancora vulnerabile a un attacco esterno.
I due bachi non verranno risolti se non con il Patch Day di marzo, mentre dai canali ufficiali Microsoft non è ancora arrivata una spiegazione precisa del perché le patch di febbraio siano state rimandate di 30 giorni. Le ultime indiscrezioni raccolte Mary Jo Foley parlano di un problema , sorto all’ultimo minuto, nel sistema di build con cui Microsoft compila il codice e costruisce le release da dare in pasto all’utenza.
Alfonso Maruccia