In lacrime, l’ormai ex-CEO di Microsoft Steve Ballmer ha rassicurato tutti i dipendenti presenti al suo discorso d’addio: il colosso di Redmond continuerà a cambiare il mondo anche se alla guida ci sarà un nuovo timoniere. Eppure, le ultime indiscrezioni pubblicate in esclusiva dall’agenzia di stampa Reuters sembrano minacciare questa linea di continuità: alcuni azionisti di BigM vorrebbero allontanare l’ultimo grande protagonista, il co-fondatore Bill Gates .
Stando alle voci di corridoio – per ora, nessun commento ufficiale da parte dell’azienda di Redmond – un gruppo formato da tre azionisti (tra i primi 20 ai piani più alti) starebbe esercitando forti pressioni su tutto il CdA di Microsoft per ottenere un secondo addio eccellente, con le dimissioni forzate di Gates a quasi 40 anni dalla fondazione. L’allontanamento avrebbe del clamoroso, nel pieno delle operazioni di ricerca del nuovo CEO e in netto contrasto con la visione strategica di Ballmer per il futuro di BigM.
Certamente una tra le figure più note ed influenti dell’industria high-tech , Gates detiene una fetta pari al 4,5 per cento dell’intero valore di mercato (oltre 270 miliardi di dollari) guadagnato da Microsoft nel corso delle decadi. Stando alle informazioni concesse in esclusiva alla redazione di Reuters , il gruppo di tre shareholder dissidenti sarebbe attualmente in controllo del 5 per cento di tutto il pacchetto azionario di BigM.
In opposizione alla strategia di rilancio e continuità tracciata da Ballmer, i tre azionisti vedrebbero la figura ingombrante di Gates come un pericolo per l’adozione di nuove coordinate aziendali. Lo stesso ruolo del nuovo CEO risulterebbe fortemente limitato dalla presenza dello storico co-founder , attualmente nella commissione speciale al lavoro sulla ricerca del successore di Ballmer. Oltretutto, si teme che i continui impegni filantropici di Gates possano realmente impedire un coinvolgimento a tempo pieno nelle decisioni chiave dell’azienda di Redmond.
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Mauro Vecchio