Microsoft, dai nuovi brevetti i progetti sul search

Microsoft, dai nuovi brevetti i progetti sul search

I nuovi brevetti del big di Redmond in attesa di registrazione fanno intravedere il rinnovo degli sforzi nel tentativo di combattere e, possibilmente, battere, i giganti della ricerca online, Google in primis
I nuovi brevetti del big di Redmond in attesa di registrazione fanno intravedere il rinnovo degli sforzi nel tentativo di combattere e, possibilmente, battere, i giganti della ricerca online, Google in primis

Redmond (USA) – Una multinazionale come Microsoft, è facile immaginarlo, ha così tanta carne al fuoco su fronti diversi che le richieste di brevetti su nuove tecnologie sono numerose e all’ordine del giorno. Nelle circa 90 richieste di registrazione depositate il 2 novembre scorso, tuttavia, è possibile individuare un denominatore comune in grado di evidenziale la volontà di Redmond di realizzare tecnologie avanzate di ricerca sui contenuti.

E se Steve Ballmer ha recentemente confermato che il nemico giurato di Microsoft è e rimane Google , appare chiaro che BigM intenda tirare fuori dal cilindro una nuova ricetta, potenzialmente in grado di dare scacco al Re del network globale e della ricerca su web.

Tra i 90 brevetti si trovano nuovi metodi per classificare le informazioni , la raffinazione dei risultati della loro catalogazione attraverso l’impiego delle classifiche nidificate e l’analisi e la comparazione dei documenti in base alle citazioni e ai risultati ottenuti nella classificazione . Se già questo genere di patent pending mette la pulce nell’orecchio, quel che viene dopo sgombra definitivamente il campo da ogni possibile dubbio a riguardo della volontà di Microsoft.

Sono anche in arrivo infatti brevetti su tecnologie per individuare risultati di ricerche semanticamente interconnessi , algoritmi per l’ottimizzazione delle ricerche , l’identificazione automatica dello spam all’interno dell’esito di una ricerca e algoritmi intelligenti per misurare il feedback dell’utente .

Insomma, un vero e proprio brainstorming degli ingegneri del software di Redmond tutto dedicato alla ricerca basata su keyword, al miglioramento dei risultati delle ricerche testuali che hanno reso famosi servizi come Google, Yahoo e Msn Search e alla loro presentazione in una classifica (augurabilmente) sempre più rispondente alle richieste specifiche degli internauti .

Rimane ora solo da verificare se tutti questi algoritmi intelligenti si riveleranno un’arma vincente capace di far pendere l’ago della bilancia in favore di Microsoft.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 nov 2006
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