Microsoft ha depositato presso l’ International Trade Commission e la Corte distrettuale di Washington, una causa per infrazione di proprietà intellettuale contro Motorola .
Il produttore di dispositivi mobile avrebbe violato nove brevetti riconosciuti a Microsoft (i numeri 5,579,517 , 5,758,352 , 6,621,746 , 6,826,762 , 6,909,910 , 7,644,376 , 5,664,133 , 6,578,054 e 6,370,566 ) nella produzione dei dispositivi Android.
Sincronizzazione dei contatti, del calendario, dell’email (quelle, insomma, di Microsoft Exchange ActiveSync) e le applicazioni di notifica (sulla carica della batteria e la potenza del segnale ricevuto): tutte funzionalità che per generalità (nel caso in cui fossero considerati determinanti i titoli rivendicati da Microsoft) rischierebbero di coinvolgere la gran parte dei dispositivi mobile.
Redmond si difende: “Cerchiamo solo di veder rispettata la nostra proprietà intellettuale violata dai dispositivi Android”.
Microsoft collega inoltre la vicenda direttamente alle battaglie Google – Oracle e Apple – HTC , sempre con al centro il sistema operativo mobile di Google.
Nello stesso settore (e sempre con un occhio ad Android) Redmond aveva già trovato un accordo di licenza per tali tecnologie nella produzione di smartphone con Samsung, Sony Ericsson, Dell e, da ultimo , con HTC.
La questione, tuttavia, è resa ancora più complicata dal fatto che Google ha ottenuto licenza per utilizzare le tecnologie Microsoft ActiveSync in Android , mentre sembrerebbe che Redmond voglia che anche il produttore che le integra corrisponda qualcosa alla causa della sua proprietà intellettuale.
Motorola, d’altronde, sembrerebbe l’unico partner di Android a non farlo. D’altra parte, la concomitanza con il prossimo avvento del sistema operativo Windows Phone 7, a parere degli osservatori fa rimanere sul piatto l’ipotesi che la mossa serva semplicemente a spingere l’adozione del suo sistema operativo nei dispositivi della produttrice di telefonia statunitense, contrastando la diffusione Android destinata, secondo alcune stime, a diventare la seconda piattaforma mobile entro il 2012. Tra i benefici derivanti dall’utilizzo del sistema operativo di Microsoft, sottolinea l’azienda stessa, un largo e sicuro portafoglio brevettuale che può difendere i produttori dalle minacce legali. Che possono rendere molto costoso, come ha dichiarato Ballmer a proposito di Android, anche un software free e open source.
Claudio Tamburrino