Microsoft deve pagare un equo compenso a GEDI (update)

Microsoft deve pagare un equo compenso a GEDI (update)

AGCOM ha stabilito l'equo compenso che Microsoft deve pagare al gruppo GEDI per la pubblicazione su Bing degli estratti brevi degli articoli.
Microsoft deve pagare un equo compenso a GEDI (update)
AGCOM ha stabilito l'equo compenso che Microsoft deve pagare al gruppo GEDI per la pubblicazione su Bing degli estratti brevi degli articoli.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha determinato l’equo compenso che deve pagare Microsoft per la pubblicazione su Bing degli estratti brevi degli articoli del gruppo GEDI. Si tratta del primo provvedimento adottato da AGCOM che coinvolge un prestatore di servizi della società dell’informazione diverso dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa.

Equo compenso di importo ignoto

All’inizio di novembre 2021 è stato approvato il decreto legislativo n. 177 (in vigore dal 12 dicembre 2021) che recepisce la direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore. AGCOM ha successivamente approvato il regolamento che stabilisce i criteri per il calcolo dell’equo compenso da versare agli editori per i contenuti pubblicati dalle piattaforme online.

L’autorità ha valutato le proposte economiche formulate dalle parti, ritenendo che nessuna di queste fosse conforme ai criteri di cui all’art. 4 del regolamento. Ha quindi determinato l’equo compenso spettante a GEDI, secondo quanto previsto dall’art. 12 del regolamento. In dettaglio, l’equo compenso è calcolato sulla base dei ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online dal prestatore.

Alla base di calcolo è stata applicata un’aliquota determinata sulla base dei criteri di cui al comma 3 dell’art. 4 del regolamento (il massimo possibile è 70%). Non si conoscono né la base di calcolo, né l’aliquota applicata. Quindi non è nota la somma che Microsoft dovrà pagare a GEDI.

La commissaria Elisa Giomi ha votato contro la delibera che stabilisce l’equo compenso perché la direttiva europea esenta gli estratti brevi dal pagamento, mentre AGCOM li ha equiparati all’articolo integrale. Inoltre, l’equo compenso non è stato calcolato in base all’uso degli estratti brevi, ma considerando una stima dei ricavi pubblicitari di Bing.

Aggiornamento (27/07/2024)
Un portavoce di Microsoft ha dichiarato:

Microsoft è impegnata da tempo a supportare il mondo del giornalismo e a condividere le revenue con gli editori. Da tempo, infatti, sosteniamo che gli editori di giornali debbano essere ricompensati per l’uso dei loro contenuti in modo equo ed equilibrato. Abbiamo stipulato diversi accordi e siamo attivamente impegnati in negoziazioni con diverse entità nei Paesi che hanno implementato la direttiva dell’Unione europea sul copyright. Rimaniamo impegnati a trovare soluzioni valide per gli editori e riesamineremo la decisione dell’AGCOM per intraprendere i prossimi passi.

Aggiornamento (28/07/2024): AGCOM ha pubblicato un documento che illustra la metodologia applicata per il calcolo dell’equo compenso.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
25 lug 2024
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