Serrare i ranghi e giocare di squadra per battere un nemico spesso invisibile. Questa la ricetta di Microsoft, che per placare l’ascesa dei crimini informatici ha presentato il Cybercrime Center, centro specializzato nel rilevare le azioni cybercriminali più diffuse e consentire agli utenti di utilizzare i dispositivi elettronici con maggiore sicurezza. Non potendo lottare da soli per estirpare un fenomeno che si espande a macchia d’olio, Microsoft punta sulla condivisione delle competenze e su un team allargato destinato a crescere nel tempo.
“Ogni anno ci sono circa 400 milioni di vittime del crimine informatico, un problema che assume dimensioni sempre più grandi e che costa ai consumatori 113 miliardi di dollari l’anno”, è il monito di David Finn, ex procuratore federale di New York e attuale numero uno dell’Unità per la lotta al crimine digitale di Microsoft. La squadra assoldata dall’azienda di Redmond conta al momento quasi cento profili differenti tra analisti, esperti di sicurezza, banchieri, ricercatori, investigatori e avvocati riuniti sotto lo stesso tetto insieme ai tecnici di Microsoft e a terze parti come forze dell’ordine e professori universitari, che potranno unirsi agli altri se e quando lo vorranno.
Realizzato all’interno del quartier generale di Microsoft, il centro è un investimento milionario che la società ha finanziato con il denaro recuperato con un recente accordo stipulato all’indomani della scoperta di una delle maggiori organizzazioni criminali scoperte dall’azienda di Redmond. I bersagli prediletti del quartier generale contro la criminalità digitale spaziano dai malware alla pedopornografia online, con particolare attenzione ai sempre più diffusi furti d’identità, che fanno piangere milioni di utenti spesso troppo approssimativi nel proteggere i propri dati personali in Rete.
Per riuscire nell’impresa il folto team reclutato da Microsoft può contare su alcune tecnologie innovative come PhotoDNA, già adottato da Facebook e Twitter per combattere la pedopornografia in rete, il sistema Cyberforensic per scovare furti d’identità e truffe virtuali, e la mappatura in tempo reale per rilevare le reti criminali attive assicurata da SitePrint, grazie al quale è stato certificato che una delle cellule più pericolose si snoda tra Russia e Ucraina.
Strumenti disponibili in uffici da film che, tra grandi schermi tattili a tutta parete e ampie vetrate trasparenti e opache, ricalca le stanze ammirate in CSI. “Sembra un set cinematografico ma qui non si recita, perché le minacce sono reali e i nemici non hanno un volto”, chiosa Finn.
Effetti speciali a parte, la nascita di un centro specializzato e la volontà di sfruttare capacità differenti ma ugualmente determinanti in maniera costante rappresenta un passo di rilievo nella lotta al crimine informatico. Un merito per Microsoft, che ha finora centrato risultati importanti contro le minacce digitali.
Alessio Caprodossi