Dice di essere stato sottoposto a tecnologie di controllo psichico e sostiene che un nugolo di aziende gli abbiano sottratto l’idea per sviluppare una non meglio specificata tecnologia informatica. Per questo motivo Jerry Douglas Rose ha denunciato Microsoft e Google, l’università canadese della British Columbia e il Great Canadian Casino, Wal-Mart e molti altri fra aziende e istituzioni. Il giudice ha deciso: Jerry Rose ha diritto a sostenere le proprie accuse.
Rose aveva sporto denuncia nel mese di luglio: pretendeva 2 miliardi di dollari, una Ferrari, una Lamborghini, due Harley Davidson e una manciata di altri gingilli a titolo di risarcimento in qualità di vittima di una “invasiva brain computer interface, di ricerche, di esperimenti, di studi sul campo, di chirurgia”.
Le violenze persisterebbero, ha dichiarato Rose di fronte al giudice: la sua mente sarebbe controllata da tecnologie capaci di fargli un lavaggio del cervello e Microsft, Google e gli altri rappresentanti della difesa starebbero dando fondo a risorse di controllo mentale mutuate dalle forze dell’ordine per fare in modo che il caso venga chiuso.
Il giudice incaricato di valutare il contenzioso non ha però accolto le richieste di archiviazione dei legali delle aziende: intende accertarsi che tutte le accuse formulate da Rose siano davvero insostenibili. Del resto, ricorda il magistrato, in Canada tra gli anni 50 e gli anni 60 la McGill University conduceva esperimenti somministrando LSD e sostanze psicotrope per insinuarsi nella mente di cavie umane non consapevoli.
Il legale che difende Microsoft in tribunale ha dichiarato che “i suoi clienti non dovrebbero essere coinvolti in processi che si possono che definire futili”. Rose non intende cedere : “non sono un avvocato – ha ammesso – ma ho delle prove”. ( G.B. )