Microsoft e la banda col tetto che scotta

Microsoft e la banda col tetto che scotta

Uno studio realizzato in collaborazione con Microsoft evidenzia l'effetto venefico delle limitazioni di banda nelle connessioni (cablate) a Internet: i costi nascosti aumentano, l'incertezza e l'ansia degli utenti pure
Uno studio realizzato in collaborazione con Microsoft evidenzia l'effetto venefico delle limitazioni di banda nelle connessioni (cablate) a Internet: i costi nascosti aumentano, l'incertezza e l'ansia degli utenti pure

Nato dalla collaborazione tra i ricercatori Microsoft e quelli del Georgia Tech, un nuovo studio sulle abitudini di navigazione in Sud Africa getta una luce obliqua sugli effetti delle limitazioni poste dai provider al traffico degli utenti.

Lo studio prende in esame 12 abitazioni del paese africano dotate di broadband, con un tetto massimo mensile di 9 Gigabyte – molto inferiore rispetto alle centinaia di Gigabyte in voga negli USA. I ricercatori hanno così rilevato cambiamenti nel comportamento e persino nell’approccio alla rete degli utenti, individuando in particolare tre distinti problemi: bilancio invisibile, processi misteriosi e utenti multipli.

Quando il traffico disponibile per la navigazione è fortemente limitato, dice lo studio, un piccolo “sforamento” sul tetto mensile può portare al pagamento di sovrapprezzi anche salati. E la difficoltà di misurare con precisione tali sovrapprezzi cresce se più di una persona nell’abitazione fa uso della connessione a Internet.

Risulta poi difficile valutare l’impatto effettivo sulla navigazione di ogni processo e software attivo sul computer, al punto che molti scelgono di disabilitare l’installazione degli aggiornamenti di sistema per risparmiare preziosi bit di traffico.

“Mentre gli ISP adottano uno schema di prezzi basati sull’uso effettivo – dicono gli autori dello studio – occorre tenere a mente i comportamenti e le reazioni che i consumatori adottano e le conseguenze di questi comportamenti. Perché quando la banda larga è limitata, Internet si usa in maniera differente”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 mag 2012
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