Milano – Mancano ancora i riferimenti precisi, ma sembra che la svolta olografica di Windows 10 sarà decisamente più popolare che sulle piataforme della concorrenza : visto quanto trapela da una delle ultime build di anteprima dell’aggiornamento Creator che arriverà nel 2017, i requisiti di sistema per sfruttare il modulo Windows Holographic dovrebbero essere decisamente più modesti rispetto a quanto viene richiesto altrove.
I requisiti esatti, come detto, non sono ancora stati pubblicati: tuttavia è possibile effettuare un test per valutare la compatibilità del proprio hardware con l’interfaccia in realtà virtuale che Microsoft sta preparando. E il test non pare troppo esigente: un processore quad-core (o almeno dual-core con hyperthreading), 4GB di RAM e una scheda video compatibile con DirectX 12. Poi c’è bisogno di almeno un po’ di spazio disco e di una porta USB 3.0, ma stiamo parlando davvero di poca roba per un PC recente .
Soprattutto la questione della scheda grafica è interessante: rispetto alle VGA discrete che impogono altre piattaforme come Oculus o Steam, potrebbe bastare persino una GPU integrata nel processore per soddisfare questi requisiti . PC e laptop equipaggiati con CPU Intel Skylake o AMD 6000 dovrebbero essere adatti, ma ovviamente le prestazioni saranno comunque al limite rispetto ad hardware più potenti. Questi requisiti , insomma, potrebbero essere per l’esperienza di base : per ottenere il massimo, tutto, da Windows Holographic potrebbe comunque essere necessario fornirsi di qualcosa di più prestante.
Si tratta, è bene precisare ancora, che si tratta di una versione preliminare del software: fino al suo rilascio definitivo potrebbero cambiare molte cose, sia per i requisiti che per quanto riguarda le specifiche di funzionamento e le capacità finali del prodotto. In ogni caso la realtà virtuale pare essere ormai divenuta un tormentone, con il supporto per i giochi Xbox One via Windows su Oculus Rift che arriverà sui PC a partire da dicembre : Windows 10 supporta già il visore dell’azienda americana, e Microsoft coglie l’occasione per ribadire le proprie lodi alle librerie grafiche Directx 12, fautrici di questa strana combinazione di PC, console e realtà virtuale che potebbe fare gola ai più smaliziati dei videogiocatori che hanno già tutti questi gadget in giro per casa.
Luca Annunziata