L’Europa ha accolto ufficialmente l’acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft: come anticipato nelle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, l’operazione sarà soggetta a delle garanzie da parte di Redmond nei confronti dei potenziali concorrenti, così da sgombrare il campo dai dubbi delle autorità antitrust dell’Unione Europea.
L’acquisizione, per l’imponente cifra di 26,2 miliardi di dollari, aveva suscitato alcune perplessità in seno alla Commissione Europea, in particolare riguardo alla mole di dati e servizi che il nuovo colosso del networking aziendale si troverà a gestire. I dubbi dell’antitrust UE a proposito del dominio in ambito customer relationship management sono stati fugati in seguito all’analisi dello scenario di mercato, in cui Salesforce, Oracle e SAP rappresentano realtà più che solide, in grado di competere con eventuali pacchetti di dati personali e servizi gestiti da LinkedIn e gestiti in proprio da Microsoft. Lo stesso vale per l’ambito dell’ advertising online , nel quale il nuovo soggetto non potrà usufruire di dati capaci di offrire un vantaggio concorrenziale irraggiungibile per la concorrenza.
È stata piuttosto la complementarità dei mercati in cui operano le due aziende a impensierire l’Europa, soprattutto se Redmond avesse avuto in programma di vincolare la presenza di LinkedIn su tutti i PC Windows e di integrare LinkedIn in tutti i propri prodotti aziendali in maniera esclusiva, magari negando l’accesso alle API ai concorrenti. In questo modo, aveva osservato l’antitrust UE nel corso delle proprie indagini, “la visibilità di LinkedIn si sarebbe potuta espandere in maniera significativa”, ai danni dei social network professionali concorrenti e degli aspiranti nuovi concorrenti sul mercato, con il risultato di permettere “a LinkedIn di ampliare la propria base di utenza in un modo impossibile senza la fusione”.
Gli impegni proposti da Microsoft in questo senso sono stati determinanti per ottenere il via libera dalla Commissione. Redmond assicurerà l’ accesso ai dati, agli add-in e alle API di Office ai servizi di networking professionali terzi così che possano integrare servizi nel panorama delle soluzioni aziendali Microsoft. Oltre a garantire un costante livello di interoperabilità , accompagnato dalla visibilità sullo Store di Office, Microsoft si impegna a offrire flessibilità agli amministratori IT e agli utenti che personalizzino le soluzioni Office, svincolandoli dall’obbligo di integrare i servizi LinkedIn.
Per quanto riguarda invece il panorama Windows, Redmond promette di non obbligare i produttori OEM alla preinstallazione dei servizi LinkedIn sulle macchine vendute sul mercato europeo ma di offrire spazio alle offerte della concorrenza, soluzioni che in ogni caso potranno essere rimosse dall’utente finale che non desideri farne uso.
La Commissione ha così stabilito che l’operazione di acquisizione “non sollevi più preoccupazioni in materia di concorrenza”. Le garanzie offerte da Microsoft sullo scenario europeo hanno durata di cinque anni , e la loro applicazione sarà monitorata con attenzione. Salesforce, il soggetto che con più veemenza si è opposto all’operazione, si augura che le autorità controllino da vicino l’operato di Microsoft nell’ambito della gestione del patrimonio di dati, un aspetto che, pur ritenuto non preoccupante dalla Commissione, potrebbe rivelarsi di determinante importanza “con il continuo avanzare delle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning”.
Gaia Bottà