Introdotto nel 2006 da Microsoft, il file system exFAT (Extended File Allocation Table) potrà essere supportato dal kernel di Linux. Ad annunciarlo è lo stesso gruppo di Redmond, che con la pubblicazione di un documento mette nero su bianco quelle che sono le sue specifiche tecniche. Attualmente è utilizzato in ambito Windows e macOS, in particolare per i dispositivi dedicati allo storage come schede SD, microSD e pendrive USB.
exFAT, file system per Linux
Un’ennesima dimostrazione di come la società di Satya Nadella si stia progressivamente sempre più aprendo verso il mondo Linux, percorrendo una strada che lo scorso anno è passata anche attraverso l’ingresso nell’Open Invention Network, portando ben 60.000 brevetti nel portfolio dell’organizzazione. Tornando a exFAT, l’intenzione di Microsoft è in primis quella di garantire l’interoperabilità. Di seguito la dichiarazione (in forma tradotta) affidata da un portavoce dell’azienda al sito VentureBeat.
Microsoft supporta l’aggiunta del file system exFAT nel kernel Linux e l’eventuale inclusione di un kernel Linux con exFAT nelle future revisioni del Linux System Definition dell’Open Invention Network. Ci aspettiamo che i membri della comunità Linux lavorino sul codice per includere una versione interoperabile e conforme del file system exFAT da destinare al kernel Linux.
È bene precisare che exFAT continuerà a rimanere proprietario, Microsoft non lo sta rendendo open source. L’intento è quello di assicurarsi che chiunque al lavoro su Linux possa trarne beneficio sfruttandone se necessario le caratteristiche, ottimizzate come già scritto soprattutto per un impiego con unità di storage esterne e schede di memoria.
A conferma di questo, è stato adottato come standard dalla SD Association per le schede con capacità superiore a 32 GB. È considerata una valida alternativa a NTFS laddove non è fattibile sottostare alla limitazione dei 4 GB per ogni file imposta da FAT32.