Microsoft annuncia l’integrazione fra le piattaforme di VoIP/messaggistica istantanea Skype e Lync, ma c’è chi non ha alcuna intenzione di ingoiare il rospo senza battersi per impedire l’operazione. Cisco e l’italiana Messagenet, in particolare, si appellano all’Unione Europea affinché ritorni sui propri passi e non conceda più il lasciapassare alla storica acquisizione di Skype da parte di Microsoft.
Nel comunicare la nuova “connessione” fra Skype e Lync, Microsoft evidenzia come tale integrazione permetta agli utenti del primo servizio di raggiungere – previa ricerca del contatto Lync e invito spedito via email – quelli del secondo segnando il primo passo di un sistema di comunicazioni integrato fra aziende (Lync) e il più vasto mondo consumer (Skype), foriero di nuove possibili applicazioni pratiche .
In soldoni, il rapporto fra l’utenza Skype e quella di Lync è di 700 milioni a qualche milione di account, tuttavia Cisco e il suo alleato nostrano parlano di un potenziale monopolio sulle comunicazioni che danneggia il mercato e l’interoperatività dei servizi VoIP.
Nel rivolgersi alla Corte Europea, infatti, le due aziende parlano di “errori manifesti” compiuti da Bruxelles in occasione del via definitivo all’acquisizione concesso quasi due anni fa : Cisco aveva già lanciato l’allarme sulla possibile nascita di un monopolio , e ora passa dalle parole ai fatti denunciando ufficialmente la cosa alle autorità europee.
L’azienda parla della necessità di preservare l’interoperabilità delle comunicazioni unificate e in particolare fra i prodotti Microsoft/Skype e i suoi, un’interoperabilità che verrebbe minacciata dall’unificazione tra Skype e Lync che avviene in un ecosistema software (la piattaforma “Wintel”) già completamente in mano a Microsoft. Con l’accorpamento dei due servizi di comunicazione, denuncia Cisco, Microsoft controlla l’80 per cento dei servizi di videochiamata sui PC che installano Windows.
Alfonso Maruccia