In contemporanea all’appuntamento di giugno con il Patch Tuesday, andato in scena questa settimana, Microsoft ricorda la scadenza del periodo di manutenzione per la versione 21H2 di Windows 10: per gli utenti c’è all’orizzonte il passaggio forzato alla successiva 22H2. Come si può facilmente intuire, la ragione è da ricercare sul fronte della sicurezza. Riportiamo di seguito quanto si legge sulle pagine del supporto ufficiale.
A partire dall’11 giugno 2024, le edizioni Enterprise, Education e IoT Enterprise di Windows 10, versione 21H2 hanno raggiunto la fine della manutenzione. L’aggiornamento della sicurezza di giugno 2024, rilasciato l’11 giugno 2024, è l’ultimo aggiornamento disponibile per questa versione. Dopo questa data, i dispositivi che utilizzano questa versione non riceveranno più gli aggiornamenti mensili di sicurezza e di anteprima contenenti le protezioni dalle più recenti minacce alla sicurezza.
Windows 10: passaggio forzato alla versione 22H2
Così, gli interessati potranno continuare a ricevere gli aggiornamenti con le patch di sicurezza necessarie per intervenire sulle vulnerabilità emerse e segnalate dai ricercatori. Lasciare il proprio PC esposto all’azione dei malintenzionati e in balia delle più disparate tipologie di codice maligno non è affatto una buona idea, anche e soprattutto se in gioco c’è l’integrità dei dati di chi, quotidianamente, si affida al computer per lavorare.
Per mantenere la protezione e la produttività, Windows Update avvierà automaticamente un aggiornamento delle funzionalità per i dispositivi aziendali Windows 10 non gestiti dai reparti IT quando questi sono al termine della manutenzione o entro diversi mesi. Il passaggio a Windows 10 versione 22H2 mantiene il dispositivo supportato e riceve aggiornamenti mensili critici per la sicurezza e l’integrità dell’ecosistema.
Come noto, la versione 22H2 di W10 è quella finale, l’ultima prevista per il ciclo vitale dell’OS che ha fatto il suo debutto nell’ormai lontano 2015. Il termine del periodo di supporto è fissato nel 14 ottobre 2025 e, almeno per il momento, non sono previsti rinvii. La scadenza non è molto lontana, come potrebbe suggerire un’analisi poco attenta, considerando quanto sia ancora diffusa la piattaforma, a livello consumer e in ambito professionale, e come la software house si stia continuando impegnando sulle novità da implementare.
Quanti sono gli utenti ancora fermi a Windows 10? La maggior parte, se si prendono in considerazione i sistemi operativi desktop di casa Microsoft. Le ultime statistiche, aggiornate a fine maggio, fanno riferimento a oltre il 68% della quota complessiva. Il successore Windows 11 è a poco più del 27%. Una curiosità: quasi il 3% è formato da temerari che ancora si affidano all’immortale Windows 7, con tutto ciò che ne consegue in termini di vulnerabilità.