Microsoft, Meta e Google sono in cerca di soluzioni per rendere più sicuri ed efficienti i loro data center. Queste strutture gestiscono app, siti web e servizi utilizzati ogni giorno da miliardi di persone in tutto il mondo e necessitano di lavori di manutenzione che talvolta possono essere rischiosi per gli specialisti che li mettono in pratica.
Sebbene adesso i data center siano più sicuri rispetto al passato, le grandi aziende della tecnologia confermano che stanno sfruttando l’intelligenza artificiale per prevenire in anticipo eventuali problemi di sicurezza. Sia Microsoft, Meta che Google hanno confermato le loro intenzioni in merito.
Perché l’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza e la sicurezza dei data server
Microsoft è al lavoro su un sistema di IA capace di analizzare i dati da una serie di fonti e generare avvisi di conseguenza che diano l’opportunità ai team operativi e di costruzione dei data center di prevenire o mitigare l’impatto degli incidenti di sicurezza. Un portavoce della compagnia, interpellato da TechCrunch, ha spiegato che iniziative in tal senso sono nelle prime fasi di test e verranno estese agli ambienti di produzione entro la fine del 2022.
Meta, dal canto suo, spiega di stare indagando sui modi in cui l’intelligenza artificiale può fornire delle stime dettagliate circa il funzionamento dei data center in condizioni ambientali estreme. Dopo aver sviluppato dei modelli fisici per simulare queste condizioni, i dati ottenuti sono stati introdotti nei modelli di IA allo scopo di ottimizzare il consumo energetico, il raffreddamento e i flussi d’aria dei suoi server.
Oltre alle questioni legate alla sicurezza, l’IA diventa dunque un’opportunità utile per ridurre blackout sempre più costosi e d’altro canto fornire interessanti prospettive in termini di risparmio energetico. Google ha spiegato che, grazie ai sistemi di intelligenza artificiale sviluppati dall’affiliata DeepMind, è riuscita ad ottenere un risparmio del 30% rispetto il consumo abituale dei suoi data center.
C’è infine il discorso dell’impatto ambientale: l’intelligenza artificiale può contribuire alla riduzione degli sprechi, ottimizzando al massimo il processo di funzionamento del data center. Nel 2020, queste strutture hanno consumato circa l’1% della domanda globale di elettricità contribuendo allo 0.3% di tutte le emissioni di anidride carbonica. In media, un data center sfrutta la stessa quantità d’acqua di una città da 30/50.000 persone.
Meta ha già raggiunto l’obiettivo di far funzionare tutte le sue strutture server con l’energia rinnovabile. Microsoft conta di farlo entro il 2025.