Microsoft non ha saputo rispettare gli impegni sottoscritti in sede europea per promuovere la concorrenza fra i browser web su piattaforma Windows: l’errore tecnico che ha negato a molti utenti il ballot screen e che è costato a Microsoft 561 milioni di euro con la sanzione emessa dalla Commissione Europea è ora al centro di un contenzioso aperto dall’azionista Kim Barovic.
La denuncia presso la corte federale di Seattle coinvolge la dirigenza al completo, compresi il fondatore Bill Gates e Steve Ballmer, all’epoca CEO di Microsoft: Barovic ritiene che il colosso di Redmond non abbia saputo guidare opportunamente l’azienda nel rispondere alle accuse della Commissione Europea e non abbia adeguatamente portato avanti le indagini interne volte ad analizzare il contesto in cui è maturato l'”errore tecnico” che ha impedito a 15 milioni di utenti europei di approfittare del ballot screen nel corso dell’installazione di Windows 7 SP1 da maggio 2011 a luglio 2012.
A Barovic non erano evidentemente bastati i tagli sulle retribuzioni del CEO Ballmer e di Steven Sinofsky, a quel tempo a capo della divisione Windows: l’azionista aveva spronato il consiglio di amministrazione al fine di individuare tutte le responsabilità in gioco. Microsoft, dal canto suo, non avrebbe individuato le prove della violazione dei doveri fiduciari da parte di nessun dirigente.
Microsoft, dopo l’azione legale avviata da Barovic, è tornata a ribadirlo: “la board aveva preso in considerazione accuratamente la sua istanza così come da lei richiesto e non ha rilevato le basi per dare seguito a questo caso”. ( G.B. )