L’avventura commerciale di Kinect sembra finalmente arrivata alla fine, con Microsoft impegnata a confermare lo stop alla produzione del discusso dispositivo per le console Xbox. Il progetto Kinect si proponeva di fare tanto ma ha raccolto ben poco, un insuccesso che ha però portato allo sviluppo di nuove tecnologie e modalità di interazione miste reale/virtuale.
Dal 2010, anno del debutto ufficiale come accessorio per Xbox 360, Kinect ha venduto 35 milioni di unità e si è aggiudicato persino un record del mondo Guinnes come prodotto consumer più venduto nel 2011. Le prospettive erano più che positive, ma alla fine Kinect ha dovuto capitolare sotto il disinteresse dei giocatori hardcore e il supporto quasi inesistente da parte degli sviluppatori.
La fine del ciclo produttivo e l’assenza totale dal marketing Microsoft per la promozione delle nuove macchine videoludiche (Xbox One S, Xbox One X) sono quindi la naturale conseguenza del suddetto disinteresse, anche se dal punto di vista tecnologico Kinect non può certo essere liquidato come un flop che non lascerà traccia di sé nella storia del settore.
Molte delle capacità di interazione “joy-less” proprie del gadget Microsoft sono infatti approdate a nuovi, più promettenti lidi, divenendo ad esempio parte integrante del caschetto per la realtà aumentata HoloLens e aprendo la strada alla piattaforma per Mixed Reality integrata su Windows 10 con il Fall Creators Update.
La realtà aumentata/virtuale dei nuovi caschetti Windows 10 è la nuova frontiera del computing su cui Microsoft punta per affrancarsi dall’insuccesso di mercato di Kinect, un investimento importante che ha spinto la corporation ad aprire nuovi studi di registrazione – a Londra, San Francisco e Redmond – grazie ai quali sarà possibile catturare ologrammi di attori, performance artistiche e personalità varie (incluso l’astronauta Buzz Aldrin) per nuove interazioni AR/VR su HoloLens, caschetti virtuali o display 2D con touch.
Sempre che, a dispetto delle speranze di Microsoft, anche la Mixed Reality si riveli un prodotto superfluo verso cui gli utenti non potrebbero dimostrare maggior disaffezione.
Alfonso Maruccia