Microsoft: la UE ci ha chiesto troppo

Microsoft: la UE ci ha chiesto troppo

Redmond ricorre contro la megamulta comminata da Bruxelles nel 2008. Colpa della poca trasparenza mostrata dall'Europa, dicono Oltreoceano. Ma i pronostici confermano la decisione del primo grado di giudizio
Redmond ricorre contro la megamulta comminata da Bruxelles nel 2008. Colpa della poca trasparenza mostrata dall'Europa, dicono Oltreoceano. Ma i pronostici confermano la decisione del primo grado di giudizio

899 milioni di euro, pari a 1,35 miliardi di dollari: questo l’ammontare della sanzione contro Microsoft decisa dalla Commissione Europea nel 2008 . Una multa comminata per non aver pienamente rispettato le decisioni della Commissione in materia antitrust. Ora, Redmond ha lanciato il proprio appello contro la decisione di Bruxelles.

Gli intenti di BigM mirano alla riduzione della cifra , considerata eccessiva dal gigante del software. La faccenda , all’epoca, riguardava un abuso di posizione dominante da parte di Microsoft e la conseguente imposizione da parte dell’Europa di facilitare l’accesso degli sviluppatori terzi alle informazioni. Al centro, evidentemente, le necessità della interoperabilità , sulla quale la Commissione da sempre insiste.

Secondo Jean-François Bellis, legale di Redmond, la multa sarebbe “di gran lunga immeritata”. “Questo caso – dichiara Bellis – non sarebbe scoppiato se la Commissione fosse stata chiara rispetto alle tariffe che Microsoft avrebbe dovuto pagare come è stato con tutti gli altri termini di licenza proposti”.

Nonostante Redmond sia ricorsa in appello, c’è chi sostiene che il secondo grado di giudizio europeo difficilmente rovescerà la decisione della Commissione. Secondo Christian Riss-Madsen, partner dello studio legale O Melveny & Myers, la Corte d’Appello lascerà che vengano applicate le disposizioni della Commissione. L’udienza, infatti, è vista come il simbolo di una sfida tra le grandi aziende private e i regolatori comunitari ; anche Intel, ad esempio, si è rivolta al secondo grado di giudizio in riferimento a una multa pari a 1,06 miliardi di dollari imposta lo scorso anno da Bruxelles.

Arrivati a questo punto, Microsoft sostiene che la Commissione Europea abbia fornito liee guida insufficienti per riparare in maniera soddisfacente agli errori commessi. I legali comunitari puntano a difendere l’autorità di garanzia che dovrebbe rappresentare l’organo europeo.

All’interno della disputa legale, Redmond è supportata da Computing Technology Industry Association e dalla Association for Competitive Technology ; IBM, Oracle, Red Hat, Free Software Foundation Europe e Software & Information Industry Association sostengono, invece, le posizioni di Bruxelles.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
24 mag 2011
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