Bruxelles – Dopo anni di analisi del ruolo di mercato di Microsoft all’interno dell’Unione Europea e dopo la conclusione del lungo processo antitrust subìto dall’azienda negli Stati Uniti, la Commissione europea ha deciso di doversi solo ora informare di quali siano stati i rapporti tra Microsoft e i produttori di hardware.
A questo fine le autorità comunitarie hanno contattato una ventina di grossi nomi del settore “per verificare – hanno affermato – se i rapporti con Microsoft non abbiano impedito ai produttori di avvantaggiarsi di tutte le tecnologie che avrebbero potuto impiegare”. Si tratta di un modo educato di raccontare un sospetto: quello secondo cui Microsoft avrebbe potuto determinare con proprie pressioni i comportamenti dei produttori rispetto al software di terze parti, un’accusa più volte emersa nel corso del procedimento americano.
Anche per questo la Commissione si è affrettata a spiegare che si tratta soltanto di una richiesta di informazioni tesa a completare il quadro delle notizie che riguardano la posizione sul mercato del big di Redmond, che da un paio d’anni è stato posto sotto i raggi X delle autorità europee. “Il fatto di chiedere informazioni – hanno quindi spiegato – non significa niente altro” e non implica alcun presupposto di colpevolezza per l’azienda di Bill Gates.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi Microsoft ha presentato alla Commissione tutta la documentazione richiesta per giungere ad una conclusione della lunga indagine condotta sull’azienda. Nelle prossime settimane, inoltre, Microsoft sarà ascoltata un’ultima volta, dopodiché inizierà l’attesa per conoscere le decisioni dell’antitrust europeo.