Microsoft, l'AI passa per Wand Labs

Microsoft, l'AI passa per Wand Labs

Redmond acquisisce una startup americana specializzata in tecnologie per l'instant messaging con l'obiettivo di potenziare l'intelligenza artificiale delle sue piattaforme
Redmond acquisisce una startup americana specializzata in tecnologie per l'instant messaging con l'obiettivo di potenziare l'intelligenza artificiale delle sue piattaforme

È l’ultima eccellente acquisizione firmata Microsoft: Wand Labs , giovanissima azienda californiana specializzata nello sviluppo di tecnologie per la messaggistica istantanea fondata nel 2013 da Vishal Sharma. L’obiettivo del gigante di Redmond è ottimizzare quella che durante la conferenza Build il CEO Satya Nadella ha definito Conversation as a Platform , un sistema interattivo e intelligente in grado di conversare con l’utente e proiettarlo in un ecosistema digitale multiplo, trasversale e multifunzionale popolato da app e servizi di ogni genere.

Microsoft acquisisce lo sviluppatore Wand Labs

Non a caso, Wand Labs vanta clienti di primissimo ordine e notevoli capacità e competenze proprio nello sviluppo di interfacce conversazionali che concretamente potrebbero tradursi in implementazioni atte al potenziamento di sistemi come Bing, Microsoft Azure, Office 365 ma anche Bot Framework e in generale di tutte le piattaforme introdotte negli ultimi anni da Redmond. La parola d’ordine sembra essere una: integrazione. Integrare i servizi nelle chat, restituendo alle app che ne mediano la fruizione la competenza per conversare con un linguaggio naturale e per offrire risposte consone alle richieste dell’utente.

Microsoft non è l’unica ad intravedere nell’AI una via indispensabile per potenziare l’efficienza dei software che favoriscono l’interazione uomo-macchina. Anche Apple e Google si stanno muovendo nella medesima direzione, la prima ad esempio con l’evoluzione di Siri , la seconda invece con Allo, Duo o Google Assistant . E Facebook non è da meno. Mark Zuckerberg , durante l’annuale conferenza F8 è stato piuttosto chiaro: nei prossimi anni l’intenzione è quella di concentrarsi sull’intelligenza artificiale, anche sguinzagliando bot per le conversazioni.

Tutti, in buona sostanza, hanno un unico scopo: creare applicazioni capaci di apprendere il linguaggio degli esseri umani per poter rispondere al meglio e in modo disinvolto alle richieste degli esseri umani. Certo, le difficoltà non mancano e gli incidenti di percorso nemmeno, come dimostra la recente avaria del progetto Tay.ai , la chat-bot creata da Microsoft per apprendere il linguaggio dei giovani, messa fuori uso nell’arco di sole 24 ore dai troll della Rete. Ad ogni modo la strada è tracciata, e ora più che mai urge l’obiettivo di percorrerla fino in fondo.

Luca Barbieri

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Pubblicato il
23 giu 2016
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