Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha comunicato ai dipendenti l’eliminazione di altri 650 posti, dopo il licenziamento di 1.900 persone avvenuto a fine gennaio. Il nuovo taglio è sempre correlato all’acquisizione di Activision Blizzard e necessario per la riorganizzazione interna. Stavolta non è stato chiuso nessuno studios e non è stato cancellato lo sviluppo di nessun gioco.
Circa 2.550 posti eliminati
Dopo un lungo “scontro” con l’autorità antitrust del Regno Unito, Microsoft ha completato ad ottobre 2023 l’acquisizione di Activision Blizzard per circa 68,7 miliardi di dollari. Tre mesi dopo è arrivata la prima brutta notizia, soprattutto per i dipendenti dell’azienda che sviluppa la serie Call of Duty. Microsoft ha inoltre sospeso lo sviluppo del gioco Project Odyssey e chiuso tre studios all’inizio di maggio 2024: Arkane Austin, Tango Gameworks e Alpha Dog Games (il team di Roundhouse Studios è stato invece unito ai ZeniMax Online Studios).
Phil Spencer ha ora comunicato il licenziamento di altri 650 dipendenti, come parte della riorganizzazione post-acquisizione. Il totale è quindi circa 2.550. Chi lavorava negli Stati Uniti riceverà una buonuscita, l’assistenza sanitaria estesa e un aiuto nella ricerca di una nuova occupazione.
Secondo un giornalista esperto del settore, anche stavolta la maggioranza dei licenziamenti riguarda Activision Blizzard, in particolare i dipendenti che si occupavano dello sviluppo di due giochi mobile, ovvero Warcraft Rumble e Call of Duty Warzone Mobile.
Phil Spencer ha sottolineato che non è stato cancellato nessun gioco e che non è stato chiuso nessuno studios. Il CEO ha evidenziato che i tagli sono necessari per una migliore allocazione delle risorse e una crescita futura sostenibile.