Nelle scorse ore a New York si è tenuto l’ evento #MicrosoftEDU, appuntamento largamente atteso in cui il colosso statunitense ha svelato le novità in arrivo per le classi, gli studenti e il mercato educational nel suo complesso. Si parla dell’ennesima edizione “innovativa” di Windows, ma anche di nuovo hardware e strumenti pensati per insegnare a programmare e non solo.
La “star” di #MicrosoftEDU, per cominciare, è sicuramente stato Windows 10 S : precedentemente noto come Windows 10 “Cloud”, il nuovo sistema operativo ha in realtà poco a che fare con la connettività remota e molto con la semplificazione della piattaforma allo scopo di renderla più stabile; la superficie di attacco si riduce ma la libertà di scelta dell’utente viene in larga parte sacrificata.
Windows 10 S sfrutta infatti la nuova capacità dell’OS (introdotta con il Creators Update) di forzare l’utilizzo delle sole app UWP , inibendo l’installazione del software per computer propriamente detto (applicazioni in standard Win32) e costringendo i clienti a scaricare gli strumenti di lavoro dallo Store di Windows.
Windows 10 S è insomma “chiuso” come Chrome OS, anche se non è altrettanto blindato o limitato nelle capacità: gli utenti in astinenza da applicativi possono sperare nella tecnologia di Project Centennial per vedere convertito il proprio software preferito in formato UWP, il sistema funziona senza problemi online e non è Internet-dipendente e per i più esigenti è comunque possibile fare l’upgrade a un OS per computer completo (Windows 10 Home o Pro) con un centinaio di dollari o poco meno.
Per indorare la pillola dell’obbligo di accesso allo Store di app, Microsoft ha inoltre presentato la versione UWP della release desktop di Office così come nuovi strumenti di collaborazione per il servizio online ad abbonamento di Office 365. Windows 10 S arriverà presto assieme ai PC portatili realizzati dai partner OEM a costo contenuto (190-300 dollari), ma per stabilire un punto di riferimento per utenti e produttori Microsoft ha anche realizzato un sistema tutto suo chiamato Surface Laptop.
Il nuovo portatile arriva come risposta indiretta a chi in questi mesi si è lamentato della mancata disponibilità di nuovi prodotti della linea Surface, e diversamente dai PC dei produttori OEM si tratta di un sistema di punta dal costo non proprio economicissimo (dai 1.170 euro in su in Italia ), specifiche tecniche al passo coi tempi (CPU Kaby Lake, storage a stato solido), display PixelSense da 13,5″ e una batteria che dovrebbe apparentemente durare la bellezza di 14,5 ore per singola carica.
Ulteriori novità di #MicrosoftEDU includono strumenti per imparare a programmare (in JavaScript “nativo” o con l’assistenza di bot) in Minecraft con una apposita Education Edition , un tool per la visualizzazione di esperienze in realtà aumentata su Windows 10 (magari oggetti 3D realizzati con 3D Paint) per mezzo di una semplice videocamera, un nuovo mouse “ricurvo” della linea Surface Arc, l’introduzione del supporto al 3D su PowerPoint.
Il prodotto più importante uscito dalla presentazione di New York resta in ogni caso Windows 10 S, rinnovato sforzo di Microsoft per spingere sviluppatori e utenti a investire sul concetto di app virtualizzate su Windows. Il nuovo Surface è un guanto di sfida lanciato a Chrome OS e al successo di Google nel settore educativo con i suoi Chromebook, una storia già sentita in passato (Windows RT) che non dà maggiori garanzie di successo oggi. Le superiori capacità “informatiche” di Windows 10 S rispetto a Chrome OS sono però oggettivamente indubbie, visto che si tratta di un sistema che può funzionare offline senza alcun obbligo di “sincronizzarsi” ai server remoti di Internet. A essere meno certa è la “openness” della nuova piattaforma nei confronti degli sviluppatori o delle esigenze dell’utenza, dubbi ad esempio rafforzati dall’impossibilità di cambiare il browser di default da Edge a un software di navigazione di terze parti (eventualmente) disponibile sullo store di app UWP.