Una vittoria chiave nella sfida legale avviata da Microsoft contro Google e la sua controllata Motorola Mobility, al secondo round sul ring dei brevetti per la presunta violazione di contratto nella distribuzione licenziata di tecnologie considerate essenziali e dunque standard. Un giudice federale di Seattle ha obbligato la divisione di BigG a risarcire l’azienda di Redmond con un versamento da 14,5 milioni di dollari .
Dal 2010, Microsoft aveva trascinato in aula Motorola Mobility a causa delle royalty eccessive richieste per lo sfruttamento di brevetti relativi alle tecnologie di compressione video H.264 e wireless all’interno della console videoludica Xbox. BigM si era mostrata disposta al pagamento delle stesse royalty, ma non al tasso del 2,25 per cento – fino a 4 miliardi di dollari all’anno – richiesto da Google .
Il giudice di Seattle ha ora stabilito che l’azienda controllata da BigG non ha agito “in buona fede” nelle sue richieste per la distribuzione licenziata dei brevetti, che dovrebbero invece circolare a condizioni FRAND (giuste, ragionevoli e non discriminatorie) come si addice a tutte le tecnologie considerate standard sul mercato.
Annunciando l’immediato ricorso, i rappresentanti di Motorola Mobility hanno ribadito la piena disponibilità alla negoziazione dei termini di licenza con Microsoft, che invece di collaborare aveva subito deciso di intraprendere il tortuoso sentiero legale. Soddisfazione da parte degli avvocati di Redmond, che pure hanno ottenuto un risarcimento dimezzato rispetto alla richiesta iniziale di quasi 30 milioni di dollari .
Mauro Vecchio