Le grandi manovre di Satya Nadella continuano. A sole 24 ore dall’inaugurazione del primo evento della sua reggenza, la Build che a San Francisco riunirà migliaia di sviluppatori e addetti ai lavori che gravitano nell’orbita di Microsoft, il CEO fresco di nomina (anche se ormai sono trascorsi quasi due mesi) promuove alcuni colleghi in ruoli chiave per l’azienda e conferma l’arrivo di Stephen Elop dopo l’acquisizione Nokia. Ma c’è da fare i conti anche con la vecchia guardia che abbandona la nave .
Le novità principali di queste ore sono due : dopo un paio di mesi di facente funzioni, proprio in sostituzione di Nadella asceso al soglio, Scott Guthrie ora è il vicepresidente responsabile degli affari cloud di Microsoft. Guthrie è già molto noto alla community degli sviluppatori e partner, avendo partecipato spesso agli annunci delle novità in occasione delle fiere di settore, e ora proseguirà negli stessi compiti con maggiore autorevolezza. Allo stesso modo, Phil Spencer prenderà le redini di gran parte degli sforzi di Microsoft in materia di intrattenimento: oltre alle sue attuali mansioni relative a Xbox lato software, guiderà anche Xbox Live, Xbox Music, Xbox Video e Microsoft Studios, di fatto diventando il più alto papavero del reparto. Nadella auspica che questa ritrovata unità possa giovare al piano di convergenza , denominato One Microsoft, che dovrebbe restituire coerenza all’offerta di Redmond.
Infine, il ritorno di Stephen Elop, confermato alla guida della divisione Device dopo la parentesi come CEO di Nokia. Elop ha militato per molti anni tra le file Microsoft, e quindi il suo è un ritorno all’ovile. Ma per un figliol prodigo che torna alla casa del padre, c’è anche un veterano che lascia: Antoine Leblond, sul palco durante il lancio di Windows 8, lascia l’azienda che l’ha contato sul libro paga per 25 anni . Ritenuto di fatto il portavoce del gruppo Windows dopo la partenza di Sinofsky, non è chiaro a chi abbia lasciato le redini del suo impegnativo ruolo. Ma d’altronde ormai è tempo di Build, basteranno poche ore per capire meglio che cosa abbia in testa Microsoft e quale sarà il ruolo del suo storico sistema operativo nell’offerta futura. ( L.A. )