Gli aggiornamenti tradizionalmente programmati per il secondo martedì di ogni mese non saranno più anticipati da alcuna notifica preventiva: dopo un decennio, l’Advance Notification Service per i prodotti Microsoft smette di allertare gli utenti rispetto alle imminenti patch dell’Update Tuesday.
Non si tratta di una scelta connessa ai sempre più frequenti rattoppi apportati alle patch programmate, ma di una decisione che Redmond attribuisce al comportamento degli utenti: nel post ufficiale di Chris Betz, a capo del Microsoft Security Response Center, si spiega che molti dei più grandi clienti di Microsoft, per cui ANS era stato approntato, “non usa più ANS nel modo in cui faceva in passato” e che “la vasta maggioranza attende l’Update Tuesday per aggiornare o non si muove, affidandosi agli update automatici”. Microsoft ha verificato che gli utenti, soprattutto le grandi organizzazioni, scelgono sempre più spesso soluzioni tagliate su misura per pianificare e implementare gli aggiornamenti, approfittando di strumenti quali il Windows Server Update Service.
L’Advance Notification Service è stato dunque accantonato nel nome della semplificazione: resterà a disposizione dei soli clienti Premier che lo richiedessero e dei partner del Microsoft Active Protections Program. Agli utenti consumer Redmond consiglia di rivolgersi al servizio myBulletins , così da filtrare gli aggiornamenti sulla base delle applicazioni di cui si fruisce.
Ma è proprio la platea degli utenti, insieme agli esperti di sicurezza, ad esprimere dissenso rispetto alla scelta di Microsoft: lamentano un atteggiamento discriminatorio, che potrebbe creare una spaccatura fra coloro che hanno i mezzi per garantire la sicurezza dei propri sistemi e coloro che dovranno arrancare per programmare gli aggiornamenti, accusano Microsoft di negare al pubblico ordinario la trasparenza necessaria a far fronte alle minacce, costringendoli a riporre fiducia negli automatismi.
Un rappresentante di Redmond ha dichiarato che coloro che fra i clienti Premier sceglieranno di continuare a fruire dell’Advance Notification Service non dovranno aderire ad alcuna clausola di riservatezza.
Gaia Bottà