L’intelligenza artificiale accelera tutto, anche l’evoluzione delle dinamiche che regolano i rapporti tra i suoi protagonisti più importanti. Può così accadere che Microsoft e OpenAI diventino concorrenti, a meno di un anno e mezzo di distanza dall’ufficializzazione dell’investimento da 10 miliardi di dollari (poi diventati 13 miliardi) che ha portato il gruppo di Redmond a sostenere direttamente la crescita dell’organizzazione guidata da Sam Altman, subito dopo il lancio di ChatGPT.
Partner e competitor, insieme: Microsoft e OpenAI
La collaborazione tra le parti non è conclusa. Anzi, la partnership andrà avanti con profitto per entrambe, come testimonia l’impiego dei modelli GPT all’interno di servizi come Copilot che hanno assunto un’importanza centrale per il business della software house.
All’interno di un nuovo documento pubblicato dalla Securities and Exchange Commission, relativo ai risultati finanziari e alle prospettive per il futuro, la società di Satya Nadella fa però per la prima volta riferimento in modo esplicito a OpenAI come a un competitor, in relazione ai progetti di intelligenza artificiale. Ecco quanto si legge (in forma tradotta)
La nostra offerta IA compete con i prodotti IA di hyperscaler come Amazon e Google, così come con i prodotti di alcuni altri competitor emergenti, inclusi Anthropic e OpenAI.
Altri ambiti che vedono le due aziende competere, ora in modo formale, sono quelli legati alla ricerca (il nuovo SearchGPT appena annunciato è di fatto un guanto di sfida lanciato a Google e Bing) e all’advertising online.
I nostri business inerenti alla ricerca e all’advertising legato alle notizie competono con Google, OpenAI e una vasta gamma di siti Web, piattaforme social come Meta e portali che forniscono contenuti e offerte online agli utenti finali.
Detto questo, tra Satya Nadella e Sam Altman i rapporti rimangono amichevoli, come ribadito in una recente intervista rilasciata dal primo dei due al New York Times.