L’Ufficio statunitense marchi e brevetti ha riconosciuto a Microsoft un brevetto per controllare software ed hardware installati su un computer .
Il brevetto attira l’attenzione per l’idea alla sua base più che per la novità tecnica. A quanto sembra l’intenzione è quella di limitare le opzioni a disposizione quando si acquista un nuovo computer. Redmond continua dunque sulla strada intrapresa con le starter edition, compresa quella di Windows 7 , restringendo le applicazioni da far girare. Stavolta però oltre al numero di applicazioni in conemporanea si parla anche di tipo di applicazioni installabili.
Tecnicamente il metodo rivendicato consiste nel dotare il computer di un sistema di lock-down nell’application e nel driver loader, che permettono di eseguire solamente il codice approvato e di non installarne altro.
Con il nuovo metodo Redmond vuole non solo offrire, come nel caso di Windows 7 Starter, un sistema operativo con minori capacità e quindi a costi minori per chi lo desidera, ma anche limitare la possibilità dell’utente di aggiungere software o driver al computer.
Può essere infatti venduta la chiave digitale che permetterebbe di riattivare le opzioni bloccate, e firme digitali saranno anche associate (vendute insieme) ai programmi e ai driver che si vogliono installare: solo tali firme permetteranno di sbloccare il sistema di caricamento. Quando si cerca di caricare un’applicazione o un driver il loader controlla che la firma digitale corrispondente sia inclusa nel suo catalogo.
Un sistema che ricorda da vicino quello sperimentato in alcune release di Simbyan OS 9, e non troppo distante dal modello imperante negli app store per il mobile.
Claudio Tamburrino