Il Chief Operating Officer (COO) di Microsoft Kevin Turner se ne va , lasciando un incarico manageriale di primaria importanza che risale all’epoca, oramai lontanissima, della gestione di Steve Ballmer. Piuttosto che nominare un successore, il CEO Satya Nadella intende approfittare dell’occasione per una riorganizzazione dell’intera struttura che si occupa di vendite e marketing.
Turner era in Microsoft fin dal 2005, e in tutti questi anni si è occupato di gestire più di 51.000 dipendenti in 191 paesi trasformando il reparto vendite – come dice Nadella – nell'”asset strategico che è oggi” contribuendo al raddoppio dei ricavi incamerati dalla corporation.
La separazione non sembra al momento alimentare strascichi polemici né malanimo da entrambe i lati, con Turner che passa a fare l’amministratore delegato (CEO) della società finanziaria Citadel Securities e Nadella che ha la possibilità di una ulteriore riorganizzazione “trasformativa” della Microsoft moderna tutta cloud, mobile, servizi telematici a pagamento e soprattutto cloud. L’ultimo CEO di Redmond intende infatti gestire in maniera più attiva la divisione vendite e marketing, e invece di un nuovo COO ha deciso di “spacchettare” le operazioni suddividendo le varie responsabilità a manager che dovranno rendere conto direttamente a lui.
Come spiegato nella mail interna inviata ai dipendenti Microsoft, Nadella intende nominare Judson Althoff a capo del Worldwide Commercial Business (per il settore commerciale), Jean-Philippe Courtois a capo di Global Sales, Marketing and Operations, Chris Capossela a capo di Worldwide Marketing and Consumer Business (responsabile anche degli store retail di Microsoft), Kurt DelBene come responsabile di IT e Operazioni oltre che della Strategia Corporate e Amy Hood alla guida del team finanziario SMSG e WWLP oltre al team finanziario centrale.
La corposa riorganizzazione del “Senior Leadership Team” annunciata da Nadella dovrebbe avere effetto entro la fine di luglio, un periodo di transizione nel quale Turner continuerà a sedere sulla sua sedia per favorire i metaforici passaggi di consegne ai nuovi manager.
Alfonso Maruccia