Il titolo di questo articolo può quasi sembrare uno scioglilingua, ma sarebbe difficile sintetizzare in modo diverso quanto sta accadendo: Microsoft ha iniziato a mostrare pop-up che promuovono l’utilizzo di Bing come motore di ricerca predefinito agli utenti Windows (versioni 11 e 12) che navigano da browser Chrome. Lo sta facendo attraverso un aggiornamento introdotto lato server.
Microsoft: Usi Chrome su Windows? Prova Bing
Ad accorgersene e a darne notizia è stata per prima la sempre attenta redazione del sito Windows Latest, condividendo lo screenshot mostrato qui sotto. Di lì a poco, il portale ha ricevuto una conferma ufficiale direttamente dal gruppo di Redmond, con riferimento a un test avviato. Riportiamo di seguito la dichiarazione in forma tradotta.
Si tratta di una notifica “one-time” che offre alle persone la possibilità di impostare Bing come loro motore di ricerca predefinito su Chrome. Coloro che scelgono Bing come loro motore di ricerca predefinito su Chrome, dopo aver effettuato l’accesso all’account Microsoft, disporranno di più scambi nelle conversazioni di chat con Copilot.
Come scritto, la notifica compare una sola volta e, dopo averla chiusa (selezionando “No, thanks”), non tornerà più sullo schermo.
Diamo valore alla possibilità di offrire una scelta ai nostri clienti, c’è un’opzione per eliminare la notifica.
Un eventuale click sul pulsante “Yes” modifica invece il motore di ricerca predefinito, impostando Bing, portando inoltre all’aggiunta dell’estensione Bing Search. Qui sotto l’animazione completa, tratta ancora una volta da Windows Latest.
Secondo la ricostruzione fornita, prima di introdurre il pop-up, con gli aggiornamenti rilasciati nei giorni scorsi, Microsoft ha aggiunto ai sistemi operativi Windows 11 e 10 due file: si tratta di BCILauncher.exe e BingChatInstaller.exe. Trovano posto nella cartella c:\windows\temp\mubstemp
di coloro interessati dalla fase di test.
Tutto questo avviene nelle settimane che, in Europa, vedono entrare in vigore il Digital Markets Act a cui il gruppo di Redmond deve sottostare. La società è infatti stata indicata da Bruxelles come uno dei sei gatekeeper attivi nel vecchio continente. L’obiettivo della legge è proprio quello di favorire le concorrenza e la libera scelta da parte degli utenti.