Mentre Google dice – tra le altre cose – di voler rinnovare il web dalle fondamenta con SPDY oltre che con Chrome, Chrome OS e quant’altro, i pesi massimi del mercato dei browser non stanno a guardare e lavorano al codice per supportare meglio gli standard, regalare velocità di esecuzione sconosciute alla maggioranza degli utenti e garantire nuovi grimaldelli contro la tendenza all’abuso dei componenti di terze parti.
Microsoft ha annunciato il fresco avvio dei lavori sulla versione 9 di Internet Explorer. Il browser web che ancora resiste come la principale porta di accesso in rete usata dai netizen, nonostante gli attacchi diretti di Mozilla Firefox e il lavorio da logoramento tecnologico messo in atto da Google Chrome, si è da tre settimane avviato sul percorso che porterà inevitabilmente – con tempi incerti – alla distribuzione della nuova main release.
I lavori sono iniziati da pochissimo, ma gli sviluppatori impegnati su IE 9 già dimostrano di avere ambizioni di un certo rilievo concernenti le prestazioni JavaScript, gli standard web, la renderizzazione dell’interfaccia grafica da parte della GPU invece che dal processore centrale. Microsoft ammette che il suo IE 8 è sin qui stato la pecora nera nella velocità di esecuzione di codice JS, ma in sole tre settimane di lavoro il gap tra il browser di Redmond e la concorrenza si sarebbe già ridotta non di poco.
E comunque, JavaScript a parte, a cui il team di IE assegna solo una piccola percentuale di importanza all’interno del rendering delle pagine web (al contrario di Google insomma che vorrebbe tutto il mondo interconnesso basato su codice interpretato da velocizzare con il motore “V8” di Chrome), molto è possibile fare per le prestazioni e l’esperienza web demandando il rendering di interfaccia e grafica direttamente alla scheda grafica.
Internet Explorer 9 dovrebbe fornire prestazioni nettamente superiori alle precedenti generazioni del browser, e sulla carta parecchio superiori anche a tutti gli altri browser oggi esistenti sul mercato servendosi della GPU per velocizzare e migliorare esteticamente anche il rendering dei font usati sui siti web. A puro titolo indicativo, Steven Sinofsky (presidente della divisione Windows) ha mostrato una demo in cui Bing passa dal rendering delle mappe in 14 frame al secondo su IE 8 ai 60 fps di IE 9 con l’accelerazione via GPU abilitata .
Un altro importante capitolo della “next-gen” di IE riguarda gli standard web, e anche qui Microsoft ammette di non aver fatto proprio benissimo in passato ma di essere pronta a mondarsi e a spingere per il supporto a standard avanzati quali HTML 5, CSS3 e tutto quanto serve a ottenere un buono score con il test Acid3 .
Se Microsoft è già di nuovo sul piede di guerra – tecnologica – dopo il recente lancio di Windows 7, Mozilla non sta certo a guardare e continua a raffinare codice in vista del rilascio del prossimo Firefox 3.6 . La casa del panda rosso ha da poco festeggiato il suo quinto compleanno , guadagna costantemente consensi a spese dirette di IE e pensa sia agli utenti di Firefox che a quelli di Camino, il browser Mac-only con l’anima di panda che raggiunge la main release 2.0 introducendo importanti migliorie tecnologiche e non.
Camino 2.0 continua a essere una versione ridotta dell’infrastruttura di Firefox, manca del supporto agli add-on ma in compenso aggiorna l’esperienza web dei Mac-utenti alla versione 1.9 dell’engine Gecko, portando tale esperienza in pari con quanto è già disponibile da tempo al resto dell’utenza Mozilla. Viene inoltre migliorata la funzionalità “Tab Overview” per mostrare in una sola finestra tutte le schede aperte, la sicurezza della navigazione grazie a Google Safe Browsing , il blocco integrato dell’advertising, il motore di JavaScript aggiornato alla versione 1.8.
Per quanto riguarda Firefox 3.6, infine, le novità non sono così dirompenti come quelle di IE 9 ma comprendono 80 diversi cambiamenti inclusi la possibilità di far girare gli script web in maniera asincrona per velocizzare il caricamento delle pagine e il “lock-out” della sottocartella “components”, espressamente previsto per quei plug-in con l’abitudine di installarsi nella suddetta cartella inibendo il controllo dell’utente ed esponendo l’intero browser a problemi, incompatibilità e falle assortite.
Alfonso Maruccia