Microsoft ammette in queste ore di non aver praticato una politica dei prezzi soddisfacente per quanto riguarda Windows Vista, e in particolare le versioni del sistema operativo vendute in scatola nei negozi di mezzo mondo. Per questo ha adottato una revisione dei prezzi, una riduzione che riguarderà in modo diverso almeno 70 diversi paesi.
“Probabilmente non abbiamo azzeccato il prezzo giusto – ha dichiarato Brad Brooks, uno dei vicepresidenti dell’azienda – Non sempre si azzecca ma si possono sempre fare delle correzioni”.
Le revisioni nei prezzi saranno attive per le versioni di Windows Vista che verranno diffuse col Service Pack 1. I ritocchi non riguarderanno tutti i mercati nello stesso modo. Negli Stati Uniti, ad esempio, Microsoft ridurrà i prezzi della versione aggiornata di Vista Home Premium, la più venduta, che passerà dai 159 ai 129 dollari. L’aggiornamento da XP o da una precedente versione di Vista a quella Ultimate, invece, costerà 219 dollari e non più 259, e la Ultimate in assenza di upgrade passerà da 399 dollari a 319.
Microsoft deve ancora dettagliare quali saranno gli sconti applicati sulle piazze europee. Gli analisti, peraltro, già lavorano per interpretare la mossa dell’azienda, mirata evidentemente a far recuperare quote di mercato a Windows Vista, che ha sempre sofferto la “concorrenza” di Windows XP. Va notato, peraltro, che i sistemi operativi venduti “in scatola” rappresentano nel mondo meno del 10 per cento di tutte le licenze vendute da Microsoft, il grosso delle quali viene piazzato sui nuovi computer in distribuzione.
Secondo Brooks con questi sconti cambieranno gli equilibri di mercato: “È già successo quando abbiamo abbassato i costi di Vista per i costruttori, quasi a livello di quelli XP, e questo ha consentito a Vista di diventare il sistema operativo mainstream”.