Microsoft ha annunciato la disponibilità della versione 2.0 del Windows Subsystem for Linux (WSL). L’aggiornamento include numerosi miglioramenti, ma soprattutto sei nuove funzionalità sperimentali che riguardano gestione della memoria, dischi virtuali e networking. Su GitHub sono disponibili gli installer MSI per le architetture x64 e ARM.
Funzionalità sperimentali per WSL
Essendo funzionalità sperimentali, l’utente deve attivarle manualmente (opt-in) nel file di configurazione .wslconfig
, aggiungendo la sezione [experimental]
e le corrispondenti impostazioni. Per attivarle tutte è necessario scegliere questi valori:
[experimental]
autoMemoryReclaim=gradual/drop
sparseVhd=true
networkingMode=mirrored
dnsTunneling=true
firewall=true
autoProxy=true
La funzionalità più utile è autoMemoryReclaim. Quando attivata, WSL rilascia automaticamente la memoria cached in Linux, se la CPU è in idle per 5 minuti. Ciò permette di liberare la RAM per l’host Windows. La porzione di memoria liberata della macchina virtuale è fissa e calcolata in modo che diventi 0 dopo 30 minuti. Se il valore è gradual
, il rilascio è graduale. Se il valore è drop
, il rilascio è immediato.
La funzionalità sparseVhd permette invece di creare nuovi dischi virtuali “sparse” che possono ridurre automaticamente la dimensione. Con la funzionalità networkingMode è possibile invece cambiare la modalità di networking da NAT (predefinita) a Mirrored. Ciò consente il supporto IPv6 e multicast, la connessione da server Windows da Linux con indirizzo localhost (127.0.0.1) e la connessione a WSL dalla LAN.
La funzionalità dnsTunneling consente di risolvere le richieste DNS quando i pacchetti inviati da WSL all’host Windows sono bloccati dalla configurazione di rete. Con la funzionalità firewall è possibile applicare automaticamente le impostazioni e le regole del firewall di Windows alle distribuzioni Linux.
Infine, la funzionalità autoProxy consente di applicare automaticamente le impostazioni del proxy HTTP di Windows alle distribuzioni Linux.