Microsoft, SEA colpisce ancora

Microsoft, SEA colpisce ancora

La cybermilizia hacktivista siriana si scaglia di nuovo contro Redmond: invita a diffidare dei servizi email marchiati Microsoft attraverso i canali ufficiali dell'azienda
La cybermilizia hacktivista siriana si scaglia di nuovo contro Redmond: invita a diffidare dei servizi email marchiati Microsoft attraverso i canali ufficiali dell'azienda

Non è stato sufficiente il recente attacco condotto contro i canali social di Skype per informare i cittadini della rete dei rischi a cui sono soggetti gli utenti dei servizi Microsoft: l’esercito dei cybersabotatori siriani ha nuovamente colpito al cuore della comunicazione di Redmond. Un gioco che ha coinvolto due account Twitter, un account Instagram e un blog ufficiale.

Nella giornata di sabato 11 gennaio, le prime avvisaglie sull’ennesimo canale Twitter del gruppo allineato al regime di al-Assad: ai post che contenevano immagini dell’account Twitter e Instagram ufficiali dedicati ad Xbox, il cui accesso è stato ottenuto per mezzo di una email truffaldina, è seguita la pubblicazione di una gragnuola di tweet a testimonianza dell’intrusione avvenuta. Una presa di posizione per ricordare al mondo che il gruppo di Syrian Electronic Army è sempre operativo, in attesa di diramare i proclami emanati per scuotere i netizen.
Nel giro di poco, la dimostrazione che anche l’account Twitter che Microsoft dedica alle notizie era sotto il controllo dei guastatori.

Nei tweet seguenti, ecco il monito: “Non usate le email di Microsoft (hotmail, outlook) – avverte SEA dall’account di Redmond, con un tono analogo a quello utilizzato nell’incursione sull’account dedicato a Skype – Controllano i vostri account e inviano i dati ai governi”. Ma c’è altresì spazio per l’ironia: i siti più visitati con Internet Explorer, gigioneggia la cybermilizia impersonando Microsoft, sarebbero quelli di Chrome e Firefox.

Redmond si è presto mobilitata: l’allerta per l’hack è circolata fra i tecnici e SEA ne ha approfittato per offrire al mondo uno sguardo indiscreto sulla email con cui Microsoft ha dato il via alla messa in sicurezza degli account violati. Ma non è finita qui: gli hacktivisti hanno guadagnato l’accesso del blog ufficiale di Microsoft, vi hanno lasciato una testimonianza del proprio passaggio e hanno temporaneamente rediretto il traffico verso le proprie pagine ufficiali.

SEA è poi tornata a mostrare il versante delle concitate operazioni che fervevano in quel di Redmond, operazioni che nel giro di poche ora hanno riportato tutto alla normalità. Dopo gli attacchi condotti contro colossi dei media , contro la politica americana , contro numerosi servizi di instant messaging , SEA ha esibito l’ennesima prova di forza. Per il prossimo futuro il gruppo promette di svelare alla Rete anche il fondamento delle proprie azioni: un rappresentante del gruppo ha assicurato a Mashable che saranno resi pubblici “dettagli e documenti” che dimostrerebbero il collaborazionismo di Microsoft.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
13 gen 2014
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