Codeplex, la comunità open source creata da Microsoft per fare da contraltare a SourceForge, d’ora in poi condividerà il nome con una fondazione omonima , anch’essa voluta e finanziata da BigM, il cui ruolo sarà costituire un luogo di incontro tra vari gruppi di sviluppatori. Che dovrebbero collaborare per aumentare la partecipazione a progetti aperti.
Alla guida della fondazione è stata nominata una board temporanea, il cui mandato dovrebbe scadere fra 99 giorni. Un consesso che sembra avere ben chiaro il cammino da seguire e che ha tenuto a sottolineare la totale indipendenza da Redmond , fatto peraltro ribadito proprio dai manager di Microsoft: “È importante notare che la fondazione è e sarà completamente libera di decidere – ha precisato il dirigente di MS Bill Staples – noi abbiamo deciso di donare un milione di dollari per aiutarla nel suo primo periodo di attività”.
Negli ultimi tempi BigM aveva dovuto fare i conti con l’open source e i suoi alfieri, che ne avevano contestato l’operato accusando il colosso statunitense di condurre una guerra segreta al software libero . Proprio oggi, a conferma dei rapporti alquanto tesi tra i due schieramenti, la voce di Wikipedia relativa a Codeplex è stata teatro per qualche ora di imbrattatamenti e pulizie.
Il dibattito si è riacceso in questi giorni con Jim Zemlin, direttore di Linux Foundation, che ha gettato benzina sul fuoco definendo quello tenuto da Microsoft “un comportamento ostile e dannoso nei confronti dei suoi clienti che operano in ambienti misti Windows/Linux”. L’esempio riportato riguardava l’ asta di brevetti Microsoft che Open Invention Network si è aggiudicata, a parere di Zemlin, per scongiurare rivendicazioni da parte di altri soggetti a cui Redmond avrebbe potuto vendere.
Giorgio Pontico