Microsoft sta acquistando Skype. Se i dettagli dell’operazione fossero confermati, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal , si tratterebbe di un’ operazione da 8,5 miliardi in cui rientra non solo l’azienda del servizio VoIP più diffuso al mondo, ma anche i suoi debiti.
Skype era di fatto in vendita da qualche tempo: in realtà dalla disputa legale che vedeva eBay contrapposta alla società gestita dai founder scandinavi Niklas Zennstrom e Janus Friis, Joltid, non aveva mai ritrovato un attimo di pace. La maggioranza dell’azienda era dunque passata ad un consorzio di investitori privati, tra cui Silver Lake Partners, con eBay detentrice di una quota minore pari a circa al 30 per cento: il tutto era stato sancito dall’ arrivo del nuovo CEO Tony Bates, ex CISCO, la cui dirigenza non sembra riuscita a raggiungere l’obiettivo della monetizzazione della diffusione mondiale del servizio offerto.
Così, prima dell’esordio in borsa, il CEO aveva ipotizzato la strada dell’advertising e una serie di accordi commerciali, da quello con Facebook a quelli per l’ utilizzo del servizio su determinati hotspost WiFi . Nonostante ciò quello dei bilanci non era ancora stato trasformato dalla nuova dirigenza in un argomento piacevole da trattare, e lo scrutinio dei registri in previsione dell’esordio in borsa era sempre più visto con timore . Lo scorso anno, infatti, il fatturato dell’azienda arrivava a 860 milioni di dollari, il risultato operativo a 264 milioni e le perdite ancora intorno ai 7 milioni , per un debito complessivo di 686 milioni di dollari.
Una vendita privata, insomma, era sempre più vista con favore. Tanto che da diversi mesi si accavallavamo voci che gli accostavano grandi aziende ICT, da Google a Facebook.
Steve Ballmer sembra essere stato uno dei principali promotori dell’affare sul fronte Redmond: proprio una sua conferenza stampa, insieme a Tony Bates, dovrebbe annunciare la conclusione dell’affare tra oggi e domani. E se la cifra superiore agli 8 miliardi di dollari fosse confermata si tratterebbe del più grande acquisto della storia di Redmond .
L’affare, sia per i soggetti interessati che per il suo valore strategico, può rappresentare un vero game changer per Redmond, ancora alla ricerca della strategia per recuperare terreno su Google e Apple nel settore mobile, anche se non tutti gli osservatori la ritengono una scommessa e un vantaggio che possa valere effettivamente gli 8 miliardi di dollari spesi. Si tratta, d’altronde, di un’azienda che finora ha mancato di dimostrare le capacità di rendersi profittevole e dei suoi centinaia di milioni di utenti solo 8 milioni pagano per il servizio .
A livello strategico, in ogni caso, i vantaggi sono evidenti: dopo il suo (nuovo) sistema operativo Windows Phone 7 e l’accordo stretto con Nokia, l’acquisto di Skype potrebbe essere il terzo asso nella manica di Redmond. Il quarto Redmond potrebbe calarlo nel momento in cui riuscisse a sfruttare la sua posizione internazionale e la sua influenza per stringere accordi con gli operatori telefonici nazionali per offrire piani tariffari senza blocchi VoIP in modo di rendere il suo SO mobile veramente appetibile ai 663 milioni di utenti registrati di Skype . Senza arrivare a queste prospettive di mercato di consumo, peraltro, Skype rappresenta per Microsoft un’interessante soluzione per quanto riguarda le offerte business e aziendali, su cui anche nell’ ultima trimestrale ha dimostrato di avere numerosi interessi.
In ogni caso, poi, la tecnologia sarà integrata ai prodotti Windows Live (che in realtà già offrono servizi simili) e interessante, poi, sono le prospettive che apre sul fronte Kinect: le due tecnologie insieme possono offrire un servizio di videochiamata di altissimo livello, che utilizzi i televisori come schermo e la console Xbox per tutto il resto.
Claudio Tamburrino