L’Europa ha da poco dato il via libera definitivo all’acquisizione di Skype da parte di Microsoft, ma c’è qualcuno che ancora si lamenta e si appella alla Commissione continentale affinché Redmond rispetti l’interoperabilità delle comunicazioni VoIP. E soprattutto non chiuda Skype in una “gabbia” esclusiva irraggiungibile dai prodotti della concorrenza.
Nel rivolgere alla UE le sue preoccupazioni in materia, Cisco Systems glorifica il VoIP e le videochiamate come il presunto “futuro delle comunicazioni globali”: un futuro che avrà bisogno della “interoperabilità tra comunicazioni unificate e ubique” e soprattutto tra i prodotti messi in commercio da Microsoft/Skype e da Cisco stessa.
“Il piano Microsoft di integrare Skype in maniera esclusiva con la piattaforma Lync potrebbe limitare le aziende che vogliono raggiungere i possessori dei 700 milioni di account Skype a una piattaforma tutta in mano a Microsoft”, spiega Cisco.
Cisco concede che l’autorizzazione della UE all’acquisizione di Skype è stata concessa dopo un’indagine approfondita sulla faccenda, un’indagine a cui la stessa società statunitense ha partecipato. Quel che ora vuole l’azienda non è – diversamente da quanto tentato in passato da Messagenet , che ora ha deciso invece di spalleggiare Cisco in questo ricorso – mettere i bastoni fra le ruote agli ambiziosi piani di integrazione espressi da Microsoft, quanto piuttosto essere garantita sul rispetto dell’interoperabilità tra i suoi prodotti di comunicazione telematica e il network di Skype.
Alfonso Maruccia