E se il prossimo gigante del mondo social fosse quello che non ti aspetti, quello fino ad oggi rimasto sostanzialmente in disparte a osservare? Non Google, che proprio nelle iniziative destinate a questo ambito ha più volte mostrato i propri limiti. E non Facebook che sebbene attuale leader incontrastato potrebbe presto o tardi vedere la propria parabola imboccare un trend discendente in conseguenza anche alle tante questioni spinose legate a privacy e antitrust. Nemmeno Twitter, che nonostante la lunga permanenza nel settore è sempre rimasta una piattaforma sostanzialmente uguale a se stessa, nel bene e nel male. L’interessamento di Microsoft nei confronti di TikTok emerso un po’ a sorpresa nel fine settimana suggerisce un’altra ipotesi.
TikTok e le ambizioni social di Microsoft
Allungando le mani su TikTok il gruppo di Redmond tornerebbe a operare in un contesto, quello prettamente consumer, che negli ultimi anni ha invece progressivamente abbandonato, fatta eccezione per le iniziative, i prodotti e i servizi legati alla famiglia Xbox. E lo farebbe proprio nel momento in cui si sta per presentare nuovamente nel segmento mobile con uno smartphone, il Surface Duo, ad anni di distanza dal fallimento del progetto Windows Phone.
TikTok potrebbe essere per Microsoft la piattaforma complementare a LinkedIn per dire la propria nel territorio social. Due servizi profondamente diversi per target e finalità, che uno al fianco dell’altro andrebbero però arrivare a coprire una platea di utenti potenzialmente enorme, senza escludere nemmeno punti di contatto.
Non sarebbe la prima acquisizione di spessore sotto la guida di Satya Nadella, capace fin dal suo insediamento nel ruolo di CEO di imprimere una nuova rotta, meno legata alla pesante eredità del passato e più proiettata verso l’apertura al cloud, all’IA, all’open source.
L’affare consentirebbe inoltre alla società di rafforzare la propria posizione nel mercato dell’advertising, considerando come la user base sia andata crescendo in modo repentino nell’ultimo biennio, in seguito alla transizione da ciò che era prima noto come Musical.ly. Tutto questo col placet delle autorità USA che pur di strapparlo alla cinese ByteDance potrebbero agevolare il passaggio di consegne se non addirittura sostenerlo. Rimane da capire cosa accadrebbe alla piattaforma nel resto del mondo: l’affare interesserebbe infatti solo Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
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Microsoft non si è gettata nella mischia social a testa bassa come hanno fatto altri con esiti spesso infausti, preferendo rimanere in disparte a osservare, imparando senza esporsi dagli errori altrui e destinando i propri investimenti all’acquisizione di realtà già strutturate anziché a crearne ex novo. Lo ha fatto con LinkedIn, potrebbe farlo nuovamente con TikTok. E il tempo potrebbe darle ragione.