Bruxelles – Il web rimarrà ancora libero e accessibile per tutte le piattaforme dopo l’introduzione di Windows Vista ? È questa la domanda che anima la rete dopo la denuncia dell’ECIS, European Committee for Interoperable Systems , secondo la quale gli standard su cui si fonda il nuovo sistemone operativo di Microsoft sono progettati per conquistare il web , e renderlo un territorio protetto fruibile dai soli Windows user .
Un protocollo in particolare, XAML , fa dichiarare a Simon Awde, presidente dell’ECIS, che Microsoft ha un piano per “dirottare l’HTML”, e quindi gli utenti/autori di siti del web, portando quest’ultimo lontano dagli standard aperti su cui ha finora fatto largamente affidamento . L’obiettivo di XAML, linguaggio di programmazione ipertestuale basato su XML , è quello di sostituire del tutto il vecchio HTML, dicono quelli di ECIS, usando appunto Vista come “cavallo di troia” per sfruttare la posizione da monopolista de facto di Redmond nell’ambito dei sistemi operativi per PC.
ECIS si è mosso dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di big del settore IT quali IBM, Sun, Nokia, Adobe, Oracle e Red Hat , preoccupati per le conseguenze dell’introduzione delle nuove tecnologie di Vista sull’intero mercato tecnologico e informatico. La questione è ancora sotto investigazione da parte del Comitato, ma ad una lettura più attenta la faccenda sembra ben più complessa di quanto facciano intendere gli avvertimenti di Mr.Awde.
Solleva alcune fondate critiche al presunto piano di web hijacking Ars Technica , sostenendo come la prospettiva di sostituire l’HTML sia fallimentare per chiunque ancora per molti anni a venire. Per quanto XAML venga ampiamente utilizzato dalle tecnologie base sotto la scocca di Vista, ci sono funzionalità per cui, nei fatti, non è attualmente in grado di sostituire HTML , come descrive in maniera particolareggiata anche un uomo Microsoft sul suo blog .
Sebbene i fan di XAML possano desiderare che diventi il nuovo standard di riferimento della programmazione web, è difficile che ciò accada per diversi motivi. Primo fra tutti l’esigenza di interoperabilità , che anima la maggioranza delle risorse presenti sul web e che fa da anni preferire HTML a tecnologie più recenti , anche se più flessibili e potenti.
Oltre a XAML, buoni candidati a sostituire il linguaggio ipertestuale per antonomasia sono MXML di Macromedia, XUL di Mozilla e XForums , su cui è persino caduta la scelta dell’autorevole W3C , il consorzio internazionale che lavora per lo sviluppo dell’interoperabilità delle risorse del web. Ognuna di queste tecnologie avrebbe le potenzialità per divenire standard, ma la realtà quotidiana della rete dice tutt’altro: l’HTML è ancora il motore fondamentale del web , la pietra miliare imprescindibile per la creazione e la manutenzione del web che vuole essere davvero di tutti e per tutti.
Alfonso Maruccia