Nella guerra termonucleare dei brevetti scoppiata nelle corti statunitensi tra Motorola e Microsoft, ad avere la meglio è ancora una volta quest’ultima: il giudice distrettuale James Robart ha stabilito che il prezzo equo per la concessione in licenza dei brevetti contesi va quantificato in milioni, e non miliardi di dollari come invece pretendeva Motorola.
La nuova puntata della telenovela dei brevetti contesi (spettacolo particolarmente in voga in questi anni negli USA) riguardava proprietà intellettuali parte di H.264 e 802.11, standard e formati fondamentali per la compressione dei contenuti video e per le comunicazioni su reti wireless.
Il giudice Robart ha quantificato in 1,8 milioni di dollari un prezzo per le royalty ragionevole e non discriminatorio, una cifra superiore a quanto calcolato dai legali Microsoft (1,2 milioni) ma incomparabilmente inferiore rispetto ai 4 miliardi di dollari pretesi da Motorola.
Si tratta di una decisione che “fa bene ai consumatori perché garantisce che le tecnologie brevettate legate agli standard restino accessibili a tutti”, hanno dichiarato i legali di Redmond dopo la sentenza. Dal canto suo, Motorola continua a definire quei 4 miliardi di dollari come una compensazione “ragionevole” e “in linea con quelle stabilite da altri” in seno all’industria IT.
Alfonso Maruccia