Stop ai pagamenti in Bitcoin , ha ordinato Microsoft , perché al momento la criptomoneta è in uno stato di “instabilità” che ne fa fluttuare eccessivamente il valore in relazione alle monete tradizionali. La corporation di Redmond non è la prima a prendere questa decisione, e non è la prima volta che si trova ad affrontare una situazione del genere.
Da quando, nel 2014, Microsoft ha iniziato ad accettare i Bitcoin per gli acquisti dei suoi prodotti, infatti, già in due altre occasioni a Redmond hanno dovuto bloccare le transazioni in BTC ; i blocchi sono sempre stati temporanei, ed è probabile che anche l’ultimo stop verrà ratificato in tempi brevi.
Bitcoin è una moneta virtuale che si sta guadagnando un favore crescente da parte delle aziende e delle istituzioni finanziarie “tradizionali”, ma negli ultimi mesi il valore della criptomoneta si è fatto un giro sull’ottovolante e ha confermato tutta l’ instabilità di quello che continua a essere soprattutto un esperimento tecnologico .
Nelle scorse settimane anche Steam , il servizio di digital delivery video ludico per PC creato da Valve, aveva imposto il blocco delle transazioni in BTC. In quel caso erano stati citati espressamente i costi aggiuntivi delle transazioni, cresciuti a dismisura e quindi non più sopportabili sia per l’acquisto dei giochi che per le microtransazioni in-game.